sabato 6 maggio 2017

La proposta PD per Cantù: formazione e lavoro. Una nuova alleanza per il futuro

Una città può dirsi aperta al futuro soltanto se ha pianificato con intelligenza il proprio progetto formativo; se ha cognizione certa della propria vocazione produttiva; se dispone di strutture educative e formative qualificate e coerenti con tale pianificazione.
Cantù, da questo punto di vista ha perduto una grande occasione di dotarsi di tali strutture, quando ha visto trasformata la propria scuola d’arte, poi istituto d’arte, in un liceo artistico.
Diversi professionisti, diverse associazioni professionali lamentarono al tempo questa scelta infausta. Essa rientrava nel piano della riforma Gelmini, votata da Lega e Forza Italia, che mirava a una licealizzazione spinta del sistema formativo.
Da allora, poche realtà, tra cui l’ottima esperienza dell’Enaip di Cantù, hanno risposto al fabbisogno di personale specializzato che proviene dal mondo produttivo canturino e dell’intero distretto della Brianza.
Non solo, l’amministrazione leghista di Cantù è riuscita a perdere l’occasione per dare vita in città a un polo professionale in cui fosse presente un Istituto tecnico superiore (ITS, che non va confuso con gli ITIS, gli storici istituti tecnici, come il Jean Monnet o la Magistri Cumacini), in questo battuta dal comune di Lentate sul Seveso, che negli anni scorsi è diventata sede dell’ITS per il settore del legno. Di positivo, è che nella fondazione di tale ITS è presente anche l’ENAIP di Cantù, ed è a questo piccolo elemento positivo che occorre aggrapparci, per non scivolare in un destino di marginalizzazione.
Di fronte a tale realtà, davvero sconsolante, la politica può fare molto, l’amministrazione comunale potrà fare cose concrete. Di questo abbiamo discusso con Simona Malpezzi (nella foto), parlamentare impegnata su tale tematica ed estensore dei decreti attuativi della legge 107 di recente approvazione.
Con lei e con il professor Vincenzo Iaia, preside dell’istituto Melotti di Cantù, abbiamo approfondito la nostra proposta politica che è la seguente.
Il Comune deve e può farsi interprete, anche attraverso fondi aggiuntivi destinati a tal fine, di un processo di facilitazione volto ad ottenere alcuni obiettivi, tutti finalizzati a migliorare il sistema della formazione professionale in città:
-          garantire un sistema di orientamento degli alunni delle scuole medie inferiori e anche a livello post diploma, oggi lascito alla buona iniziativa, ma spesso non organica, delle singole istituzioni scolastiche. Un buon sistema di orientamento limita la dispersione e favorisce la scelta consapevole in fase post diploma;
-          svolgere il ruolo di facilitatore nella definizione degli impegni degli alunni delle scuole medie canturine nella individuazione delle imprese in cui impegnarli per l’attività di alternanza scola lavoro. Consideriamo che si tratta mediamente di 1200 studenti all’anno impegnati in tali operazioni, per un totale di oltre 250 mila ore lavorative: un uso finalizzato e strategico dell’alternanza scuola lavoro favorisce allo stesso tempo la qualificazione per competenze dello studente e il raggiungimento di obiettivi aziendali di non secondaria importanza, oltre a una maggiore diffusione delle no cognitive skills, cosiddette;
-          costruire un rete di scuole che avvii un rapporto organico e non episodico con il Centro ITS di Lentate sul Seveso, in termini di orientamento degli studenti e in termini di partecipazione delle imprese locali alla sua implementazione. Non consideriamo secondaria la possibilità di chiedere l’accesso alla fondazione Messina di Lentate anche del nostro Liceo Fausto Melotti di Cantù.
Con tale proposta, intendiamo far comprendere che il futuro cittadino è nelle mani del suo sistema formativo ed educativo. Orientare o riorientare gli studenti verso attività formative professionalizzanti non è da considerarsi un fattore negativo, anzi, contribuirebbe a qualificare il lavoro professionale, anche attraverso nuove competenze innovative (pensiamo all’uso del CAD-cam per la progettazione di mobili).
Non solo, con tale proposta intendiamo dare il segnale preciso di cosa può fare una amministrazione (il che mai è stato fatto in passato) quando il rapporto con le scuole è stato sempre concepito in modo servile, al più burocratico, e quando la definizione del fondo per il diritto allo studio è stata intesa esclusivamente come una ripartizione matematica di risorse , quasi una partita di giro.
Occorre invece progettare un intervento più organico e incisivo del settore formativo nel destino cittadino. Questo può farlo soltanto una forza politica innovativa come la nostra, che dispone di relazioni extracomunali, di competenze e di riferimenti istituzionali coerenti e credibili.

Vogliamo migliorare Cantù, vogliamo darle una possibilità di rilancio

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