sabato 5 dicembre 2015

Gli dei rendono pazzi coloro che vogliono perdere


di Ivana Di Carlo
C'è da perdersi nei controsensi dell'ultima filippica sull'evasione fiscale del sindaco di Cantù, Claudio  Bizzozero.
Il succo è: cari cittadini andate nei negozi o dai professionisti e minacciateli di non tornare più da loro se vi faranno lo scontrino. Ottenete piuttosto uno sconto, e mi raccomando: le uniche tasse da pagare sono quelle comunali che vi metto io.
(Tra parentesi, il Comune di Cantù, da quando è sindaco Bizzozero ha imposto l’addizionale Irpef ai propri cittadini portata all’aliquota massima, da zero al massimo insomma)

Oltre alla vergogna d'avere un rappresentante delle istituzioni che ha dimenticato il significato di parole come dovere e sobrietà, ci permettiamo di far notare che, come sottolinea lo stesso Bizzozero, l'Agenzia delle Entrate è in grado di incrociare molti dati, quindi la proposta che egli avanza porterebbe commercianti e professionisti a "lavorare in nero" esponendosi al rischio di venire  sanzionati. Si offre lui di pagare le sanzioni per il bene della protesta?

Le imposte comunali però si pagano. E, a suo dire, il governo Renzi è cattivissimo perché taglierebbe i finanziamenti ai territori costringendo i comuni ad aumentarle...
Ci spiega Bizzozero come una maggiore evasione fiscale sarebbe in grado di risolvere questo problema? A noi sembra solo un modo per alimentare la sua campagna mediatica e avere argomenti per la lagna quotidiana da sostituire alla soluzione dei problemi.
Non solo, questa ennesima e illogica filippica mostra in tutta la sua debolezza la fragilità logica di un pensiero che si è perduto, e forse mai più si ritroverà.

La lotta all'evasione fiscale è il primo è ineludibile passo per una riforma fiscale efficace. Nessuno riforma è possibile in un paese dove tanti piccoli Bizzozero pensano solo ai loro miseri interessi personali da raggiungere anche a danno della comunità.

Perché evadere le tasse è questo, un danno alla comunità.

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