giovedì 26 novembre 2015

Rammentiamo la solidarietà con la Pro Cantù, dove è finita?


Con delibera n. 200 della Giunta comunale dello scorso 11 novembre viene affidata l’organizzazione di  alcune attività in vista delle festività natalizie a una associazione appena costituita, “la cui iscrizione all’Albo delle associazioni e della concessione di benefici finanziari e vantaggi economici alle associazioni è in itinere” (come recita la stessa delibera).
Per l’insieme della iniziative natalizie viene definito  un budget di circa 24 mila euro, dei quali seimila direttamente a tale associazione, la cui costituzione, sia chiaro, guardiamo con simpatia (come a ogni associazione culturale cittadina).
Ci limitiamo a segnalare che il Comune di Cantù ha affidato in passato ad associazioni come la Pro Cantù incarichi di organizzazione di eventi e ricorrenze di festività importanti, senza versare a  essa alcun compenso (unica eccezione, i 700 euro per la ricorrenza della Giubiana dello scorso anno). La medesima Pro Cantù ha ricevuto per quest’anno, sempre senza contributi comunali, l’incarico di organizzare le iniziative per i palloncini e le letterine a Babbo Natale. Ci chiediamo dunque se tra quei fondi stanziati dal Comune rientreranno anche queste iniziative, o se esse saranno escluse dai finanziamenti comunali.
Di fronte al dubbio di ingenerare contraddizioni e sperequazioni nelle scelte dell’amministrazione comunale nei confronti delle associazioni cittadine vogliamo rammentare l’unanime sentimento di vicinanza che il Consiglio comunale volle manifestare nei confronti di Pro Cantù lo scorso 15 aprile. In esso si “auspicava” che la Giunta comunale cambiasse il proprio orientamento nei confronti della Pro Cantù. Vogliamo sperare che tale orientamento politico non sia dimenticato.
Ieri sera, abbiamo posto tale tematica all’attenzione del Consiglio comunale, grazie all'opera dei nostri consiglieri comunali, nella speranza di raccogliere l’attenzione dell’amministrazione comunale per tale associazione e per tutte le altre che operano con spirito di servizio, per il bene comune, senza usufruire di ingenti finanziamenti comunali.

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