La più bella delle feste del’Unità. Dal 1946 ad oggi, ogni anno, a Cantù si sono
svolte una o più feste dell’Unità, dedicate al dialogo politico, al confronto,
al dibattito, al divertimento; in una parola, al festeggiare l’estate insieme
ai cittadini.
Da settantanni, tutti gli anni.
Quest’anno, su iniziativa di un esponente del partito
neofascista FN, è stato avanzato un tentativo di impedirci di svolgere questa
festa.
Si sono segnalate delle strutture prive di titolo edilizio,
è stata avanzata in data 15 giugno una ordinanza di demolizione. A quel punto, qualcuno
deve aver pensato che il gioco fosse fatto.
In presenza di una relazione istituzionale che attesta l’esistenza
di alcune strutture ritenute abusive (in effetti si trattava solo di alcune
solette in calcestruzzo, oltretutto richieste dall’ASL), per chiunque diviene
impossibile depositare una segnalazione di inizio attività (SCIA), a rischio di
ricevere una denuncia per dichiarazione falsa.
Ecco la ragione per cui l’amministrazione ha convocato, una
a una, le associazioni che svolgevano le proprie feste in ambito Bersagliere,
per spiegare loro il rischio che avrebbero corso.
Si è trattato di un intervento poco ortodosso, che a nostro
parere è andato nel senso di una totale deresponsabilizzazione dell’ente
comunale. Che ha preferito trattare il tema esclusivamente come tema
tecnico-amministrativo, rinunciando così
a un ruolo di esponente politico della propria cittadinanza. Sarebbe
stata possibile un’altra via; si è cercato invece il disimpegno, perdendo così l’ennesima
occasione di svolgere un ruolo politico. Insomma, l’amministrazione ha percorso
un ulteriore gradino verso il fondo del’irrilevanza politico-istituzionale.
A questo pericolo di non svolgere la festa o di svolgerla con
una forzatura illegale, abbiamo preferito tenere la via maestra della legalità.
Per noi, l’unica via possibile.
E così abbiamo dichiarato che avremmo svolto la festa in
località Bersagliere rinunciando all’uso delle strutture ritenute prive di
titolo edilizio. Un grazie enorme va a tutti quanti i volontari della Festa che
in dieci giorni hanno rivoluzionato l’intero parco, rendendo possibile che si
svolgesse la festa più bella, ovvero la festa che altri hanno voluto impedire e
non sono riusciti a farlo.
Questi uomini e queste donne canturine sono una vera risorsa
per la nostra città. Da essi parte e riparte il nostro impegno politico. Al
resto hanno pensato i cittadini e le cittadine che sono venute, tante, tantissimi,
a segnalare un gesto di solidarietà, ma
anche solo per cenare, danzare, ascoltare musica, teatro o partecipare ai
dibattiti.
Non ci siamo fatti intimidire o impressionare.
Questo sarà
anche in futuro il nostro atteggiamento di opposizione costruttiva all’attuale
maggioranza, in nome e a tutela dei canturini.
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