Dopo la denuncia di Enrico Benati, presidente della CNA, che aveva personalmente sperimentato gli effetti dell’avvio di lavori sulla Milano Meda lo scorso sabato, abbiamo potuto leggere, come ormai di prammatica, le dichiarazioni rassicuranti dell’assessore alle buone intenzioni, geometra Di Febo.
È successo in questo caso come per i tanti problemi ai quali
l’amministrazione comunale ultimamente non riesca a trovare soluzioni: anziché
fare qualcosa, si preferisce dichiarare che qualcosa si farà, che si avvierà
uno studio, una collaborazione, insomma siamo alle dichiarazioni d’intenti.
Nel caso del traffico e del rapporto della mobilità interna
con quella esterna alla città di Cantù, a più riprese come Partito democratico
cittadino e come gruppo consigliare abbiamo voluto segnalare la gravità del
problema, imminente allora, oggi attuale, dei flussi di traffico tra Novedratese,
Milano-Meda e flussi interni alla città. Nessuna risposta è mai pervenuta.
L’ultima volta, durante il dibattito nell'ambito della Festa dell'Unità di Cantù del 12 luglio scorso sul tema della
tangenzialina, il consigliere Pagani ha ribadito la natura urgente del problema
dei flussi tra Cantù e vie di traffico esterne, e nessuno tra gli esponenti
della maggioranza presenti tra il pubblico ha pensato di replicare. Segno che
non conoscevano il problema o che non hanno idea di quali soluzioni adottare.
A nostro parere, in questo come in altri casi similari,
sarebbe stato importante istituire un tavolo di rapporto interistituzionale,
con gli altri comuni interessati e con le società che gestiscono i lavori in
causa, e forse proprio il Comune più grande avrebbe dovuto avere l’onere di
tale iniziativa.
Ma a Cantù si preferisce lanciare querimonie contro la
partitocrazia e il potere centrale, anziché applicarsi a interventi concreti di
rispetto e sostegno ai propri cittadini.
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