Non si comprende fino in fondo
l’escalation di minacce, rancore e ritorsioni che il Sindaco cittadino sta
riservando all’associazione benemerita Pro Cantù, fondata nel 1905, trattata in
modo ingeneroso, per l’impegno dei suoi interventi a favore della nostra città.
Sembra che persino la sua maggioranza
stia comprendendo che dietro tale acrimonia stia un rancore inspiegabile, al
limite dell’irrazionale, e le dichiarazioni del vicesindaco di oggi vanno nella
giusta direzione.
Oltretutto, la progressione di minacce e
risoluzioni autoritarie impegnate dal Sindaco sembra voler risolvere manu
militari ogni contrapposizione, senza alcuna intenzione di natura
compromissoria, come dovrebbe suggerire il buon senso in situazioni del genere.
Sembrerebbe che il sindaco voglia un risultato immediato e soltanto del tipo da
lui prediletto: l’annientamento del contraddittore.
Di fronte a questa condizione, abbiamo
chiesto alle altre forze di opposizione, ed estendiamo anche alle componenti
della maggioranza in consiglio comunale, di procedere a inserire in una
prossima sessione di tale assemblea la discussione sul rapporto tra Comune e
associazione Pro Cantù, al fine di contribuire a svelenire il clima creatosi a
seguito delle intemperanze sindacali, e di dare un chiaro segnale di solidarietà
verso tale associazione.
In tal senso, l’assemblea dei capigruppo
tenutasi in questa settimana ha accolto le richieste delle forze politiche di
opposizione e sembra che a breve tale argomento sarà dibattuto in consiglio.
Auspichiamo che il Consiglio comunale,
sede della rappresentanza della cittadinanza intera, sappia e voglia
contribuire a chiudere definitivamente questa incresciosa polemica, unilaterale
e sguaiata, voluta da un sindaco sempre più preda ad intemperanze verbali e ad
aggressività ingiustificata.
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