Con l’iter che ha portato alla dichiarazione di avvio dei lavori nella
proprietà Scotti, protocollata a pochi giorni dalla scadenza del permesso a
costruire, si conclude una vicenda simbolica per l’attuale maggioranza che
regge i destini della città di Cantù.
La maggioranza lavori in Corso - Cantù Rugiada, con tale epilogo, si è
giocata definitivamente la propria vocazione, e ha in un certo senso perduto la
propria innocenza.
Con la pratica amministrativa della proprietà Scotti abbiamo potuto
misurare la distanza tra i buoni propositi e la loro concreta realizzazione. È
stato rilasciato un permesso illegittimo, prima ancora dell’approvazione del
PGT, e quindi in una fase di salvaguardia che non ammetteva quello specifico
intervento secondo la norma del precedente PRG, e cioè la ristrutturazione.
Abbiamo ripetutamente chiesto interventi all’assessore, che sul tema ha
glissato fino al giorno in cui è stato obbligato a intervenire da una nostra
interrogazione consigliare. Da parte degli uffici regionali è stato confermato
ogni nostro dubbio sulla procedura adottata e sulla sostanza dell’intervento. E
nonostante questo, gli interessi immobiliari hanno avuto il sopravvento. Non si
tratta di negare la libertà di intrapresa alla proprietà di un immobile,
contrariamente a quanto scrive il Sindaco in una sua intervista. Si tratta di
contemperare l’interesse privato con il diritto pubblico ad usufruire di un
bene comune, uno dei più importanti monumenti della Cantù medievale, la cui
fruibilità non sarebbe garantita dallo strumento adottato dal Comune. Non a
caso il vecchio PRG prevedeva in quella sede altro tipo di intervento che
avrebbe permesso al privato di realizzare il proprio obiettivo speculativo e al
pubblico di ottenere delle contropartite da quell’intervento. Invece nulla.
La pervicacia e l’insistenza con cui si è proceduto sono molto sospette
e fanno pensare a una scarsa sensibilità verso i temi della tutela ambientale e
del paesaggio: altro che slogan “stop cemento” che aveva caratterizzato la
campagna elettorale di questa maggioranza. Che poi, a difesa di un’operazione
dubbia e discutibile, noi si debba anche dover ricevere una critica sgangherata
dal Sindaco, ci sembra davvero una beffa.
Forse egli dimentica che per molto meno, otto anni fa, l’allora consigliere
di opposizione Bizzozero lanciò anatemi per l’innalzamento di pochi centimetri
di un edificio di proprietà privata situato dietro la basilica di San Vincenzo
a Galliano.
Come al solito, si semina in un certo modo, ma al momento di dare
segnali coerenti si decide di razzolare proprio male nell’aia della politica
canturina targata Lavori in Corso e Cantù Rugiada.
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