sabato 19 luglio 2014

Bilancio di previsione 2014, le ragioni del nostro voto contrario


A seguito dell’approvazione del bilancio di previsione 2014 del Comune di Cantù, nel quale il gruppo consigliare del Partito democratico ha espresso un voto contrario, ci piace anzitutto indicare cosa non dovrebbe essere un bilancio comunale. Non dovrebbe essere un libro dei sogni, né uno strumento di lotta politica e tantomeno un veicolo per la continuazione della campagna elettorale ormai conclusasi da due anni. Invece, l’insistenza con cui l’amministrazione comunale sta esercitandosi nella polemica distruttiva contro tutti e tutto fa pensare il peggio per questo importante passaggio politico nella vita di un comune.

Tale orientamento lo abbiamo compreso, lo scorso mese, da un documento reale, il discorso che il sindaco di Cantù ha pronunciato il 2 giugno scorso, in cui addirittura ha avanzato una proposta inquietante, che vogliamo segnalare qui sotto:

In attesa che il governo si decida [come intervenire in tema di lavoro, n.d.r.] io mi permetto di fare oggi una proposta: dia a noi Comuni la possibilità di sostenere  il lavoro nei nostri territori in questo frangente congiunturale […]
In che modo?
Consentendo che gli avanzi di amministrazione (che il patto di stabilità ha reso da anni inutilizzabili) possano invece essere utilizzati (nella percentuale che gli stessi comuni decideranno liberamente e senza predefinita limitazione) anche per la spesa corrente, in modo che possano così essere utilizzati per creare appunto lavoro.

Una proposta che forse andrebbe bene per il dibattito al bar sport (senza offesa per i bar sport di tutt’Italia), ma che non può essere pronunciata da un Sindaco responsabile. Neppure un cultore dello stato sociale di rito partenopeo (ricordate Gava?), neppure un Cirino Pomicino oserebbe oggi avanzare tale idea. Ecco, questo non deve essere il lavoro responsabile di un Comune, sperare cioè la creazione di un esercito di disoccupati organizzati. Se proprio si riuscirà a svincolare dal patto di stabilità interno parte dell’avanzo di amministrazione, è giusto e etico, a favore delle future generazioni soprattutto, che tale avanzo vada agli investimenti in fondo capitale, alle infrastrutture, alla costruzione di ricchezza. Non possiamo fare rientrare dalla finestra quanto, con grande fatica dei cittadini italiani, è stato fatto uscire dalla porta, ovvero l’età della spesa pubblica facile.

All’interno del bilancio cittadino per l’anno 2014, abbiamo ravvisato molti elementi interessanti, di natura tecnica, che confermano la buona competenza degli uffici comunali, ma molti elementi di natura politica del tutto discutibili, quando non vere e proprie mancanze. In sede di dibattito consigliare sono stati apportati gli specifici rilievi, punto per punto, grazie al lavoro del gruppo consigliare del Partito democratico di Cantù, che ha dimostrato competenza e preparazione su tale materia.

Nel frattempo, abbiamo notato quanto tale bilancio  non abbia rappresentato in pieno un intervento responsabile, non demagogico e non preelettorale. Eppure, gli elementi in tale senso non mancavano alla lettura del bilancio stesso.

Da tale bilancio, inoltre, è emerso quanto la polemica sia oggi inutile,  soprattutto quando serve a celare proprie carenze e inadeguatezze. Perché, ad esempio, non troviamo nel bilancio alcuna voce di  co-finanziamento relativa al progetto di Welfare comunale per il quale si è richiesto un finanziamento a Cariplo? Forse che la Giunta comunale non crede neppure ai propri progetti?

Infine, abbiamo trovato sproporzionati i fondi destinati agli investimenti in conto capitale, nel senso che ci sembrano basati su entrate non certe. E se tali entrate non dovessero rivelarsi sicure nel corso del 2014? Il bilancio si trasformerebbe in un libro di buone intenzioni irraggiungibili. E il loro mancato raggiungimento si tramuterebbe nell’ennesima occasione per avviare una sterile e vacua polemica contro un sistema di cui è tanto conveniente mostrarsi vittime.

Abbiamo invitato l’amministrazione a  un atteggiamento più sobrio e responsabile, nella fase di approvazione del bilancio, e in mancanza di tale assunzione di responsabilità, abbiamo deciso per il voto contrario. Un’amministrazione comunale  ha doveri verso i propri cittadini, anzitutto, ma anche verso una comunità più vasta. Presentare interventi realistici e non ipotetici, avrebbe rappresentato un servigio reso a quella verità (di contro al permanente uso della propaganda di questi tempi) che tanto farebbe bene alla nostra comunità.2) che la polemica sta a zero, visto il deficit di politica dimostrato dall'amministrazione in vari ambiti, e come emerge da alcuni elementi propri del bilancio, tra cui l'assenza di soldi per il cofinanziamento del Welfare sociale, per il quale è stato chiesto un contributo a Cariplo (cos'è? non credono neppure a quanto richiedono loro?); 3) che occorre una diversa valutazione sul significato storico del patto di stabilità interna, che ha un senso di rigore nel bilancio nazionale.

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