domenica 22 giugno 2014

Cantù: occorre guardare avanti


Il risultato del voto europeo ci  consegna un quadro del consenso espresso alle forze politiche cittadine completamente rivoluzionato. È vero, si è votato per le elezioni europee, ma a nessuno è sfuggito l’impegno del sindaco cittadino a favore di uno dei partiti in competizione durante il voto; forza politica di certo non favorita da tale endorsement, e che si colloca al quarto posto tra i partiti votati in città.

Quindi, anche per tale scelta politica del sindaco canturino, ci sentiamo incoraggiati a dare a tale voto anche una valenza locale. E tale valenza significa per noi una cosa, essenzialmente: i canturini sono disponibili a seguire una nuova via, con nuovi referenti politici, che non siano stati, fino a oggi, implicati nel governo cittadino, e quindi del tutto esenti da responsabilità relative al pesante bilancio amministrativo segnato da esperienze di direzione politica locale, recenti come (soprattutto) passate.

Ci sentiamo quindi autorizzati a lanciare a quanti (liste civiche, associazioni cittadine, enti attivi nell’ambito della società civile cittadina, partiti politici presenti in città) sentano la responsabilità di dare una svolta alla difficile situazione amministrativa in cui è caduta la nostra città, che è possibile avviare una fase di dialogo, ascolto, confronto e proposta, volti a preparare un nuovo governo cittadino. È quindi possibile, al contrario dell’attuale situazione, pensare un governo cittadino aperto, non conflittuale, dialogante e disponibile al confronto istituzionale con chiunque sappia e voglia contribuire al miglioramento della vita urbana.

Abbiamo già espresso  segnali di questa natura, dialogando con forze politiche e liste civiche in occasione di passaggi importanti della vita amministrativa: un esempio tra gli altri il dibattito sul PGT cittadino, nel quale ci siamo confrontati con altre forze politiche e associazioni cittadine, sempre nell’ottica di dare un contributo migliorativo a quell’atto.

Ribadiamo a tali interlocutori, e ad altri che vorranno unirsi in un progetto di governo della città di più vasto respiro, l’invito a partecipare a tale disegno, che vorremmo di natura civica, fondato su una cultura riformista e mai ideologica, aperto e costruttivo.

Cantù ha bisogno di guardare avanti, lasciando alle polemiche ideologiche, ai dogmatismi, alla cultura della paura quanti non hanno dimostrato, ad oggi, di saper migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini.
(Direttivo cittadino Partito democratico di Cantù, 17 giugno 2014)

 

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