Il risultato del voto europeo ci consegna un quadro del consenso espresso alle
forze politiche cittadine completamente rivoluzionato. È vero, si è votato per
le elezioni europee, ma a nessuno è sfuggito l’impegno del sindaco cittadino a
favore di uno dei partiti in competizione durante il voto; forza politica di
certo non favorita da tale endorsement,
e che si colloca al quarto posto tra i partiti votati in città.
Quindi, anche per tale scelta politica del sindaco
canturino, ci sentiamo incoraggiati a dare a tale voto anche una valenza
locale. E tale valenza significa per noi una cosa, essenzialmente: i canturini
sono disponibili a seguire una nuova via, con nuovi referenti politici, che non
siano stati, fino a oggi, implicati nel governo cittadino, e quindi del tutto
esenti da responsabilità relative al pesante bilancio amministrativo segnato da
esperienze di direzione politica locale, recenti come (soprattutto) passate.
Ci sentiamo quindi autorizzati a lanciare a quanti (liste
civiche, associazioni cittadine, enti attivi nell’ambito della società civile
cittadina, partiti politici presenti in città) sentano la responsabilità di
dare una svolta alla difficile situazione amministrativa in cui è caduta la
nostra città, che è possibile avviare una fase di dialogo, ascolto, confronto e
proposta, volti a preparare un nuovo governo cittadino. È quindi possibile, al
contrario dell’attuale situazione, pensare un governo cittadino aperto, non
conflittuale, dialogante e disponibile al confronto istituzionale con chiunque
sappia e voglia contribuire al miglioramento della vita urbana.
Abbiamo già espresso
segnali di questa natura, dialogando con forze politiche e liste
civiche in occasione di passaggi importanti della vita amministrativa: un
esempio tra gli altri il dibattito sul PGT cittadino, nel quale ci siamo
confrontati con altre forze politiche e associazioni cittadine, sempre
nell’ottica di dare un contributo migliorativo a quell’atto.
Ribadiamo a tali interlocutori, e ad altri che vorranno
unirsi in un progetto di governo della città di più vasto respiro, l’invito a
partecipare a tale disegno, che vorremmo di natura civica, fondato su una
cultura riformista e mai ideologica, aperto e costruttivo.
Cantù ha bisogno di guardare avanti, lasciando alle
polemiche ideologiche, ai dogmatismi, alla cultura della paura quanti non hanno
dimostrato, ad oggi, di saper migliorare le condizioni di vita di tutti i
cittadini.
(Direttivo cittadino Partito democratico di Cantù, 17 giugno 2014)
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