giovedì 12 giugno 2014

Solipsismo e polemica istituzionale



Il Sindaco di Cantù, evidentemente in difficoltà di comunicazione, ha deciso di ergersi a critico sistematico, e per partito preso, di ogni iniziativa che il Governo nazionale, e segnatamente il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sta assumendo.
Lo vediamo anche in un suo recente intervento in una scuola cittadina.


Che si tratti di scuole, di lavori pubblici, di inaugurazione di orti urbani, di assemblee pubbliche del Movimento 5 stelle (cui non deve aver portato molta fortuna, con il suo recente endorsement), di sedute del consiglio comunale, il suo polemos è costantemente orientato al Partito democratico e al suo Segratario nazionale.


Viene quasi il sospetto che la sua sia una sorta di fascinazione inconfessata persino a se stesso.


Sarebbe facile quindi ironizzare sulla scontata e debole operazione retorica del Sindaco. Tuttavia, poi, le minacce di andare direttamente a interpellare il Governo sui paventati, ma non reali, tagli all'istruzione, suonano dubbie. E ciò è vero, soprattutto quando rammentiamo che, nel bilancio del Comune di Cantù, la voce che più è stata colpita è proprio quella dell'istruzione, con il taglio dei trasferimenti agli asili, e il sacrificio di altre spese sempre orientate all'istruzione. E così l'ironia lascia il posto alla riflessione.


Una ricerca spasmodica di consenso porta a compiere errori di valutazione.
La ricerca continua della polemica fa cadere ogni speranza che da questa amministrazione giunga un segnale di leale collaborazione istituzionale. 
E dire che, soprattutto in momenti di crisi, sarebbe tanto utile alla città di Cantù essere rappresentata da un primo cittadino in grado di dialogare con le istituzioni regionali e nazionali.


Il sindaco di Cantù preferisce l'offesa al dialogo? Ce ne faremo una ragione. Tutti i cittadini se ne faranno una ragione.

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