mercoledì 23 aprile 2014

Costituzione del Parco della Brughiera o adesione al Parco Groane? Non si vanifichi il lavoro di decenni.

Cantù ricostruisca un rapporto politico serio con le amministrazioni interessate al Parco della Brughiera e consideri il prossimo incontro in Regione (per l’adesione alle Groane) del 24 aprile come un passaggio meramente interlocutorio. Ma per fare ciò, occorre attendere le prossime elezioni amministrative.

 

Lunedì 14 aprile, nella sede del Partito democratico di Cantù, si sono incontrati amministratori ed esponenti politici dei comuni interessati al Parco della brughiera Briantea, presente il Presidente del PLIS Brughiera, Ferdinando Nicolini. Nel dibattito che si è svolto in quell’occasione è emersa una posizione comune dei presenti, che contempla due alternative. Anzitutto, si è concordato che l’incontro convocato dalla Regione per il prossimo 24 aprile, sul tema della confluenza dei comuni interessati al Parco nel già esistente Parco delle Groane, non potrà essere altro che un incontro interlocutorio. Ciò per il fatto che  un comune tanto importante come Mariano non solo va a rinnovo del sindaco e del consiglio comunale, ma vi arriva in condizione di commissariamento. Al pari di Mariano Comense, altri comuni andranno a rinnovo il prossimo 25 maggio, tra cui Figino, Cucciago, Capiago Intimiano, Cermenate, Brenna e altri interessati al parco.

Quindi, le possibilità che si aprono all’indomani del prossimo voto amministrativo saranno due:

la prima prevede che si insista sulla realizzazione del parco regionale. È vero che le condizioni finanziarie non lo permetterebbero; ma resta sempre la possibilità che i comuni che hanno dichiarato di voler dare vita al parco della Brughiera briantea aderiscano preliminarmente al PLIS già esistente, anche per avere una maggiore forza nel rivendicare dalla Regione le risorse per fare nascere il Parco. La motivazione che l’adesione al parco comporterebbe minori costi per i comuni aderenti rispetto al costo di adesione al PLIS è ormai superata, dato il valore dei contributi cui sarebbero in ogni caro chiamati i comuni aderenti al parco;
la seconda ipotesi prevedrebbe l’ingresso dei comuni nel parco delle Groane. Ma anche in questo caso, resta una condizione preliminare: se si vuole trattare seriamente con la Regione e con l’attuale parco delle  Groane, bisogna trovare una posizione univoca tra Cantù e Mariano Comense. È infatti fondamentale che i comuni oggi interessati alla costituzione del parco Brughiera, una volta ravvisato che altra via non sia praticabile, dovranno evitare di presentarsi divisi, in ordine sparso, al confronto con la Regione. Il parco che dovesse nascere dovrà essere infatti un nuovo parco e non il parco delle Groane più alcuni comuni che vi confluiscono.

A nostro parere quindi sono state frettolose le dichiarazioni di entusiasmo con le quali si è dato a capire che Cantù sia ormai determinata ad aderire al parco delle Groane. Oggi, più di prima, sarebbe il caso che il Comune di Cantù si facesse promotore di incontri preliminari nei quali costruire una posizione comune di tutti i comuni che si erano (in varie occasioni storiche) dichiarati favorevoli al parco della Brughiera.

I dati parlano chiaro. I comuni che costituiscono il Parco delle Groane rappresentano una popolazione molto grande (circa 290 mila abitanti).

Siamo consapevoli che anticipare una soluzione delle due sopra prospettate, in questo momento, sarebbe prematuro. Tuttavia, è evidente che, al di là dei diktat regionali, che il Comune sembra accettare quasi con rassegnazione in questo momento, sarebbe fondamentale, a due mesi dalle elezioni amministrative, che l’amministrazione comunale canturina recuperasse un’azione politica di lobbying territoriale, mai quanto oggi indispensabile. Il Partito democratico è disponibile a dare il proprio contributo in un momento tanto importante. Cedere per sfinimento agli ordini della giunta regionale sarebbe, ad oggi, un pessimo servizio dato alla difesa del territorio e delle sue specificità naturali.

                        

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