È tempo di dire addio a polemiche create ad arte (anche quando non hanno
alcun costrutto), come la ricercata rissa sul tema della Moschea, ormai
incomprensibile, visto che la decisione è stata già presa e nulla potrebbe
impedirla.
È tempo di affrontare il vero tema che ci riguarda. La crisi, l’economia, il
lavoro.
Ci sono ragioni per affrontare questa tematica? Sì, e riguardano
proprio la nuova natura della crisi, che difficilmente potrà essere superata,
riportandoci al punto di partenza, come se nulla fosse accaduto.
Da questa difficile congiuntura, usciremo certo, ma profondamente cambiati,
nel modo di concepire la ricchezza, il lavoro, la socialità.
Esiste quindi anzitutto una ragione culturale. Serve ragionare su tale
crisi, per far comprendere quanto siano diverse le condizioni nelle quali,
oggi, si affronta il problema del lavoro. Immaginare che, come in passato, chi
abbia difficoltà nel collocarsi o ricollocarsi nel mondo del lavoro lo possa
fare in perfetta solitudine, senza altr’interlocutore che le reti amicali o
familiari, rappresenterebbe un errore di prospettiva. Servono reti di
solidarietà e di conoscenza del mercato del lavoro molto più solide,
strutturate e vivaci.
In una nostra proposta politica, che avanzeremo ai cittadini di Cantù nei prossimi
giorni, pensiamo che sia necessario costruire reti di parternariato solide e
innovative, che coinvolgano imprese, lavoratori, istituzioni e associazioni di
volontariato.
Solo a partire da una rinnovata e ripensata solidarietà tra imprenditori e lavoratori
e tra generazioni diverse, immaginiamo sia possibile oggi ridare fiato
all’economia canturina; un’economia che denota Alcuni segnali di vitalità certo,
ma anche grandi difficoltà.
La nostra proposta, oltretutto, si inserisce in un disegno di riforma
complessiva del mercato del lavoro, che a livello nazionale ha trovato un
conio straniero nel termine di Job Act.
Che tale iniziativa sia urgente, ci hanno convinto i dati che hanno
riguardato l’andamento del mercato del lavoro in città e nel contesto più vasto
dell’intero canturino. Dati che segnalano due difficoltà. La prima riguarda i
giovani. Troppi giovani qualificati stentano a trovare occupazione di qualità.
Il che significa unno spreco vastissimo di professionalità e di investimenti volti
alla loro formazione. La seconda riguarda una sosta di cronicizzazione delel
difficoltà. I dati che riguardano il 2013, pur gravi, non sono molto diversi da
quelli del 2010. Il che significa che in tre anni le condizioni di
inoccupazione dei giovani e di chiusura di aziende in difficoltà non sono
mutate. Anche la politica e le istituzioni devono quindi fare qualcosa.
Infatti, gli iscritti al collocamento nel canturino risultano nel 2013 pari a
3.701 addetti, su un totale di 18 mila 865 in provincia di Como. Mentre per la
città di Cantù siamo a 1.250 iscritti al collocamento (635 maschi e 615
femmine).
Gli avviamenti al lavoro risultano invece pari a 10.758 unità (5.575maschi,
5.183 femmine), su un totale di 60.609 in provincia di Como. Su questo dato va
effettuata la tara, per il fatto che si calcola ogni avviamento, per cui se un
lavoratore a contratto dovesse essere stato avviato a due diversi lavori nel
corso dell’anno 2013, esso
comprenderebbe due avviamenti.
Se consideriamo che lo stock degli occupati complessivo in provincia di Como
è pari a oltre 200 mila addetti in posizione di lavoratore dipendente, si
evince che il mercato del lavoro in provincia di Como, e a Cantù non in modo
difforme, è sufficientemente dinamico.
La tipologia delle assunzioni comprende un 3% circa di contratti
d’apprendistato; un 7 % di contratti del tipo a collaborazione coordinata e
continuativa; un 59,5 % di assunzioni a
contratto a tempo determinato; solo un
15,8 % a contratto a tempo indeterminato (pari quindi a circa un solo occupato
su sei). Le altre tipologie comprendono le collaboratrici familiari e le
assunzioni a chiamata (circa il 9 %).
Di tutto questo ragioneremo in due riprese, sempre al centro civico di
Vighizzolo, in via San Giuseppe a Cantù.
Nella prima, il 28 aprile, alle ore 21,00 affronteremo il tema:
Lavoro ed economia nel canturino.
Come li vedono operatori, imprenditori, sindacati e lavoratori.
Interverranno:
Stefano Falconeri, operaio e
sindacalista FIM
Mattia Soliani, project manager
presso agenzia lavoro
Marco Patrini, commercio e grande
distribuzione
Matteo Roncoroni, Enaip Cantù
Antonella Bernareggi, dirigente
Comune di Cantù
Lorenzo Orsenigo, Imprenditore.
Alessandro Tarpini, segretario camera
del lavoro CGIL provincia di Como
Nella seconda serata, l’8 maggio alle ore 21,00, affronteremo il tema: Come cambieranno il mondo del lavoro e
l’economia canturini? Le nostre proposte.
Interverranno:
Marco Leonardi, Docente economia
politica Università di Milano
On Chiara Braga, segreteria
nazionale Partito democratico
Luca Delfinetti, assessore lavoro e
attività produttive Comune di Cantù
Fausto Tagliabue, Segreteria
provincia di Como del Partito democratico
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