lunedì 23 aprile 2012

Cantù: poche donne nelle liste. Un’altra occasione persa?

A poche settimane dalle consultazioni per eleggere il sindaco di Cantù, le donne del Partito Democratico commentano la scarsa presenza femminile nelle liste; confermando come il mondo della politica sia ancora tutto al maschile, dove per le donne è difficile trovare un proprio spazio Beatrice Bernasconi,candidata a Cantù nella lista PD, dichiara:

“Credo che tutte le donne presenti e assenti nelle liste debbano fare uno sforzo in proprio, quantomeno per sottolineare un dato che continua ad evidenziare l’assenza di un vero superamento della disparità di genere. Infatti la presenza femminile nelle liste per le prossime elezioni a Cantù rimane scandalosamente ridotta. Scorrendo le liste di nomi salta agli occhi come, ancora una volta, la scelta di molte formazioni sia stata quella di relegare in un ruolo di secondo piano le donne, tranne che per poche e lodevoli eccezioni. Alcune liste – prosegue la candidata – sono addirittura sotto il 10% come percentuale di presenza femminile: In Cantù (8.3), Lavori in Corso (8.6) e Cantù Rugiada (8.3), (ma in generale tutte le liste che sostengono Bizzozero vedono una scarsa presenza femminile). Forza Cantù arriva alla scelta incomprensibile di dividere i candidati per genere, mettendo tutte le donne in fondo. Dispiace vedere che anche nelle liste dei giovani le donne siano pochissime, a testimoniare che certi comportamenti non necessariamente cambiano con le giovani generazioni”.

Andrèe Cesareo, coordinatrice provinciale Donne PD, aggiunge: “La situazione migliore è quella del Partito Democratico, che ha il 50% di donne nella sua lista, dimostrando che quando e se si vuole è possibile mantenere questo impegno, mentre SEL ha l’unica candidata donna al ruolo di sindaco. A questo si aggiunga che anche vedendo i capolista, la situazione non cambia: sono quasi tutti uomini. Se queste sono le premesse, temiamo che anche il prossimo Consiglio Comunale sarà rappresentativo di una sola metà del cielo, così come quello precedente, eppure – considera la ordinatrice – sono proprio le donne che, nelle cittadine come Cantù, si trovano a fare i conti nel loro quotidiano con i servizi comunali: quando iscrivono i figli a scuola, quando li accompagnano in giro per la città, quando richiedono documenti all’anagrafe o quando si devono occupare di genitori anziani che necessitano di assistenza. A maggior ragione quindi, le donne dovrebbero essere presenti nei luoghi “dove si decide”.

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