domenica 28 febbraio 2010

Troppo facile, non vale

E' stata una settimana intensa. La procedura di segretezza voluta dal sindaco per il Pgt ha scatenato il fuoco di fila delle opposizioni e instabilità nella stessa maggioranza, anche se ancora non si è entrati nel merito delle scelte.
Per cercare di tranquillizzare gli animi, il sindaco Tiziana Sala ha inviato una lettera ai giornali per spiegare bene bene quel che è successo. E' stata pubblicata sul numero di venerdì di La Provincia. Sia il contenuto che la strategia sembrano dettati da una profonda ingenuità. Nel bel mezzo della battaglia, quando si invocano addirittura elezioni anticipate, il sindaco sale sul predellino per dire: no ragazzi, calma, ricominciamo da capo.
Il problema grosso del sindaco è che non l'hanno capita. Si parla di «posizioni che sembrano incomprensibili e che di fatto lo sono diventate ». Una frase che potrebbe scomodare addirittura semiologi del calibro di Umberto Eco per riuscire a decifrarne il significato
Si parla poi nuovamente di «bozza», quando la stessa coordinatrice del Pdl, Paola Sala, ha espressamente dichiarato che dopo sei anni di lavori parlare ancora di bozza è inammissibile. Senza contare che, se di bozza si tratta, allora forse non era nemmeno il caso di consegnarla ai consiglieri comunali.
E' però verso il finale che il sindaco rivela i suoi intenti. E lo fa con un candore che sembra, francamente, imbarazzante, come se non cogliesse che l'opposizione alla segretezza stia proprio lì. «Solo quando la maggioranza avrà fatto tutte le verifiche la bozza in nostro possesso sarà pubblicata». Ok, abbiamo capito. Il documento doveva essere blindato [leggi non pubblicato] fino a quando la maggioranza non avesse trovato un accordo [leggi verifica]. In questo modo qualche osservazione si sarebbe anche potuta recepire, ma, nella sostanza, il voto in Consiglio sarebbe stato garantito. Il problema è che la maggioranza non è un'istituzione vera e propria. Dal punto di vista amministrativo i consiglieri di maggioranza e quelli di minoranza sono identici. Non si può fornire informazioni agli uni e tenerne all'oscuro gli altri, sarebbe un’interpretazione della democrazia che anche nel centro-destra farebbero fatica ad accettare.
E’ qui che la strategia è crollata. Il Pdl voleva vedere i documenti. Dato che passarli sottobanco sarebbe apparso poco elegante, l’assessore all’Urbanistica Alessandra Tabacco li ha depositati con obbligo di segretezza. Ovviamente, se questo era plausibile da parte dei consiglieri di maggioranza, pensare che fosse garantito anche dalle opposizioni era un’ipotesi folle. Tanto più se già si intravedono contraddizioni e punti di contrasto.
C’è un’espressione molto brianzola, per descrivere pienamente tutte queste ingenuità. La dobbiamo proprio scrivere? Davvero?! ...che figura di cioccolatai.

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