martedì 17 maggio 2016

Tensioni interne alla maggioranza cittadina, serve trasparenza


L’assemblea di un partito politico che governa, pressoché in solitudine, una cittadina di quarantamila abitanti come Cantù è di per sé un consesso che ha un valore pubblico, in quanto dalle sue decisioni dipenderebbe il senso e la direzione della vita amministrativa cittadina. E ciò si traduce in decisioni, tasse, investimenti, esercizio di discrezionalità varie.
Sembra che i primi a non rammentarsi di tale ruolo sono proprio coloro che ne fanno parte. Che oggi intervengono con un documento assai pensante che presenta qualcosa in più di una critica al Sindaco canturino: sembra addirittura metterne in discussione il metodo di governo. La lista Rugiada che oggi lancia pesanti accuse contro il Sindaco è infatti tenuta a un patto di consultazione con la lista gemella di Lavori in corso, e tuttavia sembra agire con la libertà che è propria di chi pensi di agire senza alcun vincolo di maggioranza. A meno che quanto scriva oggi Rugiada non sia una preannunciata chiusura del patto politico di maggioranza che ha retto sin qui il Comune di Cantù.
A questa presa di posizione pesante e preoccupante, vogliamo aggiungere quanto nei mesi scorsi fu scritto da altri esponenti dell’attuale maggioranza. Nell’ottobre dello scorso anno fu affermato da un importante esponente di LIC che è “giunto  il tempo di riflettere su alcune situazioni e su taluni processi in atto che non rispondono ai valori fondanti della nostra Civica”. Poco dopo, la segreteria cittadina della medesima LIC rincarò il conto: “Si rende necessario chiarire che il movimento "Fronte di Liberazione Fiscale" è un'iniziativa personale di Claudio Bizzozero, non discussa e votata nell'assemblea di "Lavori in Corso," organo decisionale principale della lista civica".
Mettere una dietro l’altra queste dichiarazioni induce a un forte pessimismo.
Sono del parere che si debba guardare con rispetto e attenzione al travaglio interno alla maggioranza cittadina, giunta ormai esangue al traguardo del quarto anno di vita; travaglio che a questo punto appare evidente e indiscutibile.
Le intemperanze verbali del Sindaco sono certo un fatto deplorevole, ma è anche vero che hanno caratterizzato la vita amministrativa cittadina sin dai suoi primi mesi di governo. Non possono quindi essere prese se non come il pretesto per una divisione che deve riguardare il merito dell’attività amministrativa, in termini molto concreti, l’impiego delle risorse di cui può disporre il nostro Comune.
Chiediamo pertanto ai politici della maggioranza cittadina di parlare in modo chiaro e trasparente, di rendere pubblico il motivo profondo delle divisioni che la attraversano, e di assumersi le debite e conseguenti responsabilità. Se tale conflitto nasce sul tema della scelta del  proprio candidato sindaco alle prossime elezioni comunali, lo rendano noto, facciano trasparire il vero motivo del loro contendere. La città di Cantù ha il diritto di conoscere.  I litigi interni alla maggioranza, proprio per il fatto che si tratta dell’organo politico che ha la responsabilità del governo cittadino, non possono essere rubricati a dispute private, ma sono un fatto pubblico, sul quale la maggioranza ha il dovere di assumere un atteggiamento responsabile.

Filippo Di Gregorio
Segretario cittadino

Partito democratico Cantù

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