sabato 19 dicembre 2015

Affidamento ai privati della piscina: quale politica comunale?

Un'analisi dei documenti preparati dal Comune per affidare la gestione della piscina a una società privata ha fatto emergere alcune criticità relative, più che a tale progetto in sé, alla politica del’amministrazione che vi è sottesa. I consiglieri democratici in consiglio comunale, Antonio Pagani e Vittorio Spinelli, avranno occasione nella prossima seduta del 21 dicembre di avanzare critiche o formulare eventuali apprezzamenti. A noi preme segnalare alcuni elementi che appartengono a due diversi ordini di problematiche, politica e tecnica. 
Le problematiche d'ordine tecnico, come detto, saranno affrontate nella sede del Consiglio comunale ad esse deputata. Le criticità emergenti riguardano le garanzie contemplate nella convenzione, la politica tariffaria indicata, il sistema dei controlli, che ci appare non sufficiente.
Le problematiche d'ordine politico sono quelle che ci preme qui sottolineare e riguardano anzitutto la carenza di informazioni e la scelta di un iter amministrativo che non ha permesso un’analisi accurata dei dati in Commissione consiliare, tale da garantire eventuali modifiche delle decisioni assunte. Presentando i documenti relativi alla finanzia di progetto alla vigilia del Consiglio comunale, l’amministrazione espone la città a un prendere o lasciare. Una scelta che contestiamo e che rappresenta una contraddizione evidente rispetto ai principi di partecipazione e trasparenza tanto caldeggiati dall’attuale maggioranza.
Senza informazioni certe sugli utenti, qualità degli stessi, orari di utilizzo della piscina, società che in essa attualmente svolgono attività, personale effettivamente impegnato nelle attività interne alla a piscina, non si capisce come si possa procedere ad assumere una decisione. Manca insomma una linea di politica sportiva dell'amministrazione comunale. Come vuole comportarsi verso chi attualmente utilizza la piscina (liberi utenti singoli e associazioni sportive)? Quali progetti chiede al futuro gestore per favorire la fruizione della struttura comunale? Quali garanzie il concessionario sarà chiamato a dare per evitare che l'obiettivo della riduzione del deficit economico di gestione spinga in secondo piano il vero fine di una struttura sportiva come la piscina comunale, e cioè allargare quanto possibile l'utenza della stessa?
La lezione che possiamo trarre da tale procedimento è duplice. Da una parte ci sentiamo confortati dal fatto che la società che avanza il progetto di finanza per la gestione della struttura comunale è un società affidabile e di grande notorietà nazionale. Dall’altra, la parte concedente ci sembra essersi posta in una condizione di debolezza, al punto da non avanzare apprezzabili richieste vincolanti nei confronti di una parte concessionaria cui sono attribuite diverse condizioni favorevoli, e poche garanzie, non solo d’ordine patrimoniale.

Auspichiamo che l’amministrazione comunale muti il proprio orientamento, sollevi nuove richieste e caratterizzi vincoli di gestione favorevoli per la cittadinanza, al fine di poter coniugare l’efficienza economica dell’operazione all’efficacia di un servizio che, nonostante la concessione a una società privata, resta tuttavia un servizio pubblico.

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