Un'analisi dei documenti preparati
dal Comune per affidare la gestione della piscina a una società privata ha
fatto emergere alcune criticità relative, più che a tale progetto in sé, alla
politica del’amministrazione che vi è sottesa. I consiglieri democratici in
consiglio comunale, Antonio Pagani e Vittorio Spinelli, avranno occasione nella
prossima seduta del 21 dicembre di avanzare critiche o formulare eventuali apprezzamenti.
A noi preme segnalare alcuni elementi che appartengono a due diversi ordini di
problematiche, politica e tecnica.
Le problematiche d'ordine tecnico, come detto, saranno affrontate nella sede del Consiglio comunale ad esse deputata. Le criticità emergenti riguardano le garanzie contemplate nella convenzione, la politica tariffaria indicata, il sistema dei controlli, che ci appare non sufficiente.
Le problematiche d'ordine tecnico, come detto, saranno affrontate nella sede del Consiglio comunale ad esse deputata. Le criticità emergenti riguardano le garanzie contemplate nella convenzione, la politica tariffaria indicata, il sistema dei controlli, che ci appare non sufficiente.
Le problematiche d'ordine
politico sono quelle che ci preme qui sottolineare e riguardano anzitutto la
carenza di informazioni e la scelta di un iter amministrativo che non ha
permesso un’analisi accurata dei dati in Commissione consiliare, tale da garantire
eventuali modifiche delle decisioni assunte. Presentando
i documenti relativi alla finanzia di progetto alla vigilia del Consiglio
comunale, l’amministrazione espone la città a un prendere o lasciare. Una
scelta che contestiamo e che rappresenta una contraddizione evidente rispetto
ai principi di partecipazione e trasparenza tanto caldeggiati dall’attuale
maggioranza.
Senza informazioni certe
sugli utenti, qualità degli stessi, orari di utilizzo della piscina, società
che in essa attualmente svolgono attività, personale effettivamente impegnato
nelle attività interne alla a piscina, non si capisce come si possa procedere
ad assumere una decisione. Manca insomma una linea di politica sportiva
dell'amministrazione comunale. Come vuole comportarsi verso chi attualmente
utilizza la piscina (liberi utenti singoli e associazioni sportive)? Quali
progetti chiede al futuro gestore per favorire la fruizione della struttura
comunale? Quali garanzie il concessionario sarà chiamato a dare per evitare che
l'obiettivo della riduzione del deficit economico di gestione spinga in secondo
piano il vero fine di una struttura sportiva come la piscina comunale, e cioè
allargare quanto possibile l'utenza della stessa?
La lezione che possiamo trarre da tale procedimento è
duplice. Da una parte ci sentiamo confortati dal fatto che la società che
avanza il progetto di finanza per la gestione della struttura comunale è un
società affidabile e di grande notorietà nazionale. Dall’altra, la parte
concedente ci sembra essersi posta in una condizione di debolezza, al punto da
non avanzare apprezzabili richieste vincolanti nei confronti di una parte
concessionaria cui sono attribuite diverse condizioni favorevoli, e poche garanzie,
non solo d’ordine patrimoniale.
Auspichiamo che l’amministrazione comunale muti il proprio
orientamento, sollevi nuove richieste e caratterizzi vincoli di gestione
favorevoli per la cittadinanza, al fine di poter coniugare l’efficienza
economica dell’operazione all’efficacia di un servizio che, nonostante la
concessione a una società privata, resta tuttavia un servizio pubblico.
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