domenica 26 luglio 2015

Houston abbiamo un problema: è la Lega Nord


di Filippo Di Gregorio

Non faccio parte di quanti hanno, anche nel recente passato , scaraventato contro la Lega Nord canturina improperi  e accuse a dir poco ingenerose. Considero questo partito una seria rappresentanza della cultura popolare nel nostro comune, al contrario di quanti invece si sono manifestati in questi ultimi anni dei veri apprendisti allo sbaraglio.
Considero inoltre il personale politico di questo partito nel nostro comune decisamente abbordabile; persone con cui si può discutere e persino trovarsi in accordo su tanti aspetti della vita pubblica cittadina.
Per questa ragione guardo con seria preoccupazione alla involuzione politica di questo partito e dei suoi satelliti cittadini (i vari partiti della destra canturina che ormai la circondano come i nanetti attorniavano Biancaneve, Forza Italia in testa).  Negli ultimi anni, la Lega Nord ha limitato i suoi interventi politici (quasi) esclusivamente al tema dell’immigrazione dei disperati che sfuggono da guerra e miseria, indicando in questi uomini, donne  e bambini dei pericoli alla coesione urbana, alla nostra integrità, alla salute pubblica. Si tratta del linguaggio del razzismo e della paura ad esso legato, che però è purtroppo diventato il solo linguaggio che quel partito ha deciso di parlare. Togliamo alcune faccende marginali, restano solo la questione della Moschea, il problema degli immigrati, l’accoglimento dei sei profughi in un appartamento della parrocchia di San Paolo. Per il resto il silenzio: sul Piano di governo del territorio, sul Piano del traffico, sull’assistenza pubblica, sul bilancio, sulla vita pubblica un vero silenzio imbarazzante. E se qualcosa è stato detto non ha trovato alcuna forza comunicativa paragonabile al tema immigrazione.
Per questo oggi abbiamo un vero problema: servirebbe che tanta capacità politica sia impegnata nel dibattito pubblico sui veri problemi di questa città, e invece sembra che il problema sia uno solo, sei profughi del Gambia ospitati a San Paolo. C’è un desiderio di scomparire in questa scelta, e questa fuga dalla realtà rappresenta un problema per tutti, non solo per la Lega Nord canturina (tutto sommato, sarebbe quasi superfluo rammentarlo): per le altre forze di opposizione, a cominciare dal Partito democratico, che si trovano sole a condurre delle iniziative di contrasto alle scelte sbagliate di questa amministrazione; per le stesse forze di maggioranza che non vengono così sufficientemente incalzate anche da destra; per la città intera, che perde così una voce importante su tante vicende aperte che sarebbe bene risolvere.

Si dice che questa scelta offrirebbe una grande successo in termini di consenso alla destra cittadina. Ma priva la città di un punto di riferimento democratico che invece sarebbe molto importante. Di fronte a tale scelta populista e autolesionista, auspichiamo che la realtà torni a essere seriamente presa in considerazione dai politici leghisti e della destra cittadina. Sarebbe un bene per tutti.

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