di Filippo Di Gregorio
Non faccio parte di quanti hanno, anche nel recente passato ,
scaraventato contro la Lega Nord canturina improperi e accuse a dir poco ingenerose. Considero
questo partito una seria rappresentanza della cultura popolare nel nostro
comune, al contrario di quanti invece si sono manifestati in questi ultimi anni
dei veri apprendisti allo sbaraglio.
Considero inoltre il personale politico di questo partito
nel nostro comune decisamente abbordabile; persone con cui si può discutere e
persino trovarsi in accordo su tanti aspetti della vita pubblica cittadina.
Per questa ragione guardo con seria preoccupazione alla
involuzione politica di questo partito e dei suoi satelliti cittadini (i vari partiti
della destra canturina che ormai la circondano come i nanetti attorniavano
Biancaneve, Forza Italia in testa). Negli
ultimi anni, la Lega Nord ha limitato i suoi interventi politici (quasi) esclusivamente
al tema dell’immigrazione dei disperati che sfuggono da guerra e miseria,
indicando in questi uomini, donne e bambini
dei pericoli alla coesione urbana, alla nostra integrità, alla salute pubblica.
Si tratta del linguaggio del razzismo e della paura ad esso legato, che
però è purtroppo diventato il solo linguaggio che quel partito ha deciso di
parlare. Togliamo alcune faccende marginali, restano solo la questione della
Moschea, il problema degli immigrati, l’accoglimento dei sei profughi in un
appartamento della parrocchia di San Paolo. Per il resto il silenzio: sul Piano
di governo del territorio, sul Piano del traffico, sull’assistenza pubblica,
sul bilancio, sulla vita pubblica un vero silenzio imbarazzante. E se qualcosa
è stato detto non ha trovato alcuna forza comunicativa paragonabile al tema immigrazione.
Per questo oggi abbiamo un vero problema: servirebbe che
tanta capacità politica sia impegnata nel dibattito pubblico sui veri problemi
di questa città, e invece sembra che il problema sia uno solo, sei profughi
del Gambia ospitati a San Paolo. C’è un desiderio di scomparire in questa scelta,
e questa fuga dalla realtà rappresenta un problema per tutti, non solo per la Lega
Nord canturina (tutto sommato, sarebbe quasi superfluo rammentarlo): per le
altre forze di opposizione, a cominciare dal Partito democratico, che si
trovano sole a condurre delle iniziative di contrasto alle scelte sbagliate di
questa amministrazione; per le stesse forze di maggioranza che non vengono così
sufficientemente incalzate anche da destra; per la città intera, che perde così
una voce importante su tante vicende aperte che sarebbe bene risolvere.
Si dice che questa scelta offrirebbe una grande successo in
termini di consenso alla destra cittadina. Ma priva la città di un punto di
riferimento democratico che invece sarebbe molto importante. Di fronte a tale scelta populista e autolesionista, auspichiamo che la realtà torni a essere
seriamente presa in considerazione dai politici leghisti e della destra
cittadina. Sarebbe un bene per tutti.
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