giovedì 12 febbraio 2015

Dipendenti del Comune di Cantù: non parole ma un clima di serietà e rispetto

Stupisce e lascia perplessi l’atteggiamento pervicace con cui il Sindaco di Cantù si è lanciato in una sua (ennesima) crociata contro i lavoratori del Comune di Cantù, accusati di essere allo stesso tempo fannulloni e non collaborazionisti. Egli parte da un assunto e ad esso fa discendere ogni altra conclusione. L’assunto è che tra i dipendenti pubblici del Comune vi siano tanti, troppi dipendenti infedeli al loro mandato. Poi, però, d questo assunto fa discendere che gli stessi dipendenti dovrebbero partecipare con lui a un’opera di discovery del fannullone.
Il Sindaco dimentica che la legge Brunetta, con cui è stato modificato il Testo unico del pubblico impiego, il Decreto legislativo 165/2001, gli offre già ampi strumenti di intervento molto efficaci: dispone dei
dirigenti d’area, ai quali è demandata una valutazione del personale; può sanzionare con interventi di natura disciplinare, dalla sospensione dello stipendio al licenziamento chiunque trovato in condizione di non onorare i proprio contratto di servizio. Ma il Sindaco preferisce altri mezzi non convenzionali. Anche se non è tanto chiaro come egli procederebbe in presenza di una denuncia (magari anonima?) di un dipendente contro l’altro: organizzerebbe un auto da fè?
E infatti, a dimostrazione che le denunce del Sindaco sono flatus vocis, scopriamo che i procedimenti disciplinari avviati in Comune negli scorsi anni sono rarissimi, su 184 dipendenti circa , e nessuno di essi si è  concluso con interventi particolarmente drastici.
Il fatto vero è che il Sindaco di Cantù ha sbagliato l’approccio con la gestione del personale in un ente tanto complesso quale l’amministrazione comunale di un Comune di 40 mila abitanti; egli assume un atteggiamento da padrone del vapore, di natura ottocentesca, creando un conflitto permanente con il personale e inducendo in Comune un clima di tensione e di incomprensione.
Servirebbe una nuova revisione delle relazioni sindacali da parte della massima figura esponenziale di un ente tanto complesso. Il tutto, in vista della ridefinizione del contratto integrativo aziendale, di certo un bel viatico per quel confronto contrattuale.
Auspichiamo che si generi un clima di maggior distensione e di rispetto reciproco, al quale potrebbero contribuire anche le tante persone responsabili e concrete presenti in codesta amministrazione comunale.

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