Leggiamo oggi una delle ennesime querimonie del Sindaco
cittadino che, a quanto sembra, non smette di occuparsi di quanto non comprende.
Ora, il polemos sindacale si concentra su un fatto,
del tutto pacifico, quale l’interessamento della deputata del PD, Chiara Braga,
a una richiesta di alcuni genitori della scuola Media Anzani di Cantù.
E per di più, il Sindaco approfitta di una manovra
di razionalizzazione dell’offerta formativa nella provincia di Como, intrapresa
dall’Ufficio scolastico regionale, tra l’altro di sua esclusiva competenza, per
lanciare una immotivata e sgangherata accusa al presidente del Consiglio Matteo
Renzi, al suo governo e al suo partito.
Non stupisce più, ormai, che il Sindaco non padroneggi
una materia che ha dimostrato di non comprendere fin qui. Gli consigliamo di
rileggersi l’articolo 117 della
Costituzione repubblicana, ma anche il DPR 233 del 1998 (articolo 5) nonché il Decreto
legislativo 122 del 1998, in relazione alle funzioni di programmazione e riorganizzazione
della rete scolastica attribuite alle regioni e alle provincie. Scoprirebbe,
con sua somma meraviglia, che le politiche di riorganizzazione della rete
scolastica e dell’offerta formativa provinciale sono in capo alle regioni,
sentite le proposte delle provincie. E scoprirebbe anche che l’ente decisore in
materia è l’Ufficio scolastico regionale, che in provincia di Como ha una sua
rappresentanza nell’ufficio territoriale di Como, sotto responsabilità di un dirigente
regionale (i provveditori non si chiamano più così da un decennio). Oltretutto,
gli uffici scolastici regionali hanno il dovere istituzionale di raccordarsi
con le istituzioni regionali, e quindi, nel concreto, con l’assessore regionale
all’Istruzione, nel caso specifico la ex parlamentare Valentina Aprea di Forza
Italia (se volesse sapere con chi prendersela per le decisioni politiche
riguardanti la scuola lombarda).
Speriamo tanto che egli segua il suggerimento che
gli vogliamo rivolgere: studi di più, si prepari, magari eviterebbe di perdere
tempo e di ottenere risultati opposti alle sue buone intenzioni. Semmai, si
interroghi sul perché i genitori di una scuola media canturina si siano rivolti
a una parlamentare della Repubblica e non al loro Sindaco, per trovare un
interlocutore che potesse farli incontrare con il dirigente provinciale della
scuola comasca. E si interroghi anche sul perché quei genitori siano riusciti
ad ottenere un risultato concreto per la scuola Anzani, senza alcun contributo fattivo
del primo cittadino canturino.
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