All'assessore Latorraca devono essere
risultati indigesti i dati che abbiamo pubblicato, e che comprovano quanto il
suo disegno urbanistico sia lesivo del tessuto ambientale nel consolidato
urbano.
Siamo infatti a una reazione stizzita e
poco meditata, nella quale si improvvisa critico letterario, senza averne, in
verita' i titoli o lo spessore. Ci racconta la storiella di Pinocchio che
raggiunge il suo obiettivo e diventa bambino, dimostrando così di avere una
nozione approssimativa e disneyana
del personaggio di Collodi. Gli consigliamo di leggersi il romanzo originale,
ne scoprirà delle belle. Quanto alle controaccuse al Pd e al consigliere
Pagani, siamo alle solite: se governassimo noi ci sarebbe “una colata di
cemento” in città. Ma si tratta di una tesi che è prontamente smentita dalle
osservazioni da noi presentate sul PGT in discussione. A parte l'ultima delle
nostre diciotto osservazioni, che cerca di segnalare alcuni dei tanti errori
contenuti nel PGT, le restanti diciassette sono prevalentemente orientate a limitare il cemento del sindaco e
del suo assessore. Quindi, l'assessore usa la propaganda per nascondere un'evidenza,
ovvero un aumento netto dell'edificazione all'interno del tessuto consolidato
urbano.
Quanto all'accusa rivolta al Pd e al
consigliere Pagani di aver cambiato parere, dopo essersi astenuti all'atto
dell'adozione, siamo ancora alla propaganda. Il voto sull'adozione si svolse
nel luglio del 2012. L'unico documento su cui riflettere e su cui misurare la
politica urbanistica
dell'amministrazione era allora il Documento di
Piano, ancor oggi valutabile positivamente per le asserzioni in esso
contenute. I due restanti documenti che completavano il PGT, ovvero documento
delle regole e documento dei servizi, vennero resi noti ai consiglieri comunali
pochi giorni prima della data di adozione. La nostra astensione fu quindi,
giocoforza, a causa dei ritardi dell'amministrazione, una sospensione di
giudizio, un'apertura di credito a una maggioranza che credevamo aperta,
partecipativa e dialogante e non chiusa e arrogante. Una lettura successiva del documento delle
regole mette in luce quanto la prassi urbanistica abbia contraddetto le buone
intenzioni contenute nei principi del Documento di Piano.
Da questa vera e profonda contraddizione nasce la metafora di Pinocchio. Pinocchio è colui che promette buoni propositi e poi si comporta in modo affatto differente. Promette e non mantiene. E' la metafora della peggiore condotta pubblica, che questa volta ritroviamo nel cemento del sindaco e del suo assessore: promettevano una Cantù ecosostenibile e virtuosa, e ci ripropongono il cemento in ogni interstizio presente in città.
Da questa vera e profonda contraddizione nasce la metafora di Pinocchio. Pinocchio è colui che promette buoni propositi e poi si comporta in modo affatto differente. Promette e non mantiene. E' la metafora della peggiore condotta pubblica, che questa volta ritroviamo nel cemento del sindaco e del suo assessore: promettevano una Cantù ecosostenibile e virtuosa, e ci ripropongono il cemento in ogni interstizio presente in città.
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