domenica 4 giugno 2017

LO SCANDALO PALAZZETTO: e si ricandidano per governare Cantù.


(Attenzione, il documento della foto è reale e inedito)


Quanto è costata ai canturini la vicenda del palazzetto, prima edificato con grande fatica e poi demolito per un capriccio o un interesse di troppo?
È costata non meno di 10 milioni di euro, che sono stati gettati in fumo quando la giunta leghista decise di abbattere un manufatto giunto ormai a conclusione dei lavori, senza riuscire a costruire il suo sostituto.
Attorno al palazzetto si sono immolate tre classi dirigenti cittadine, compresi i civici di LIC e i leghisti a guida Tiziana Sala.
Siamo giunti alla conclusione che il momento critico di tale vicenda si svolge tra il 17 aprile 2007 e il 13 novembre 2008, quando il cosiddetto Palababele è ancora in piedi, ma la decisione di abbatterlo è già stata presa, anche se non formalizzata. Mancano ancora gli atti formali ma ormai i governanti cittadini hanno superato ogni ostacolo.
Spesso si tratta di ostacoli che, per essere aggirati, richiederebbero azioni almeno discutibili. Ma che importa? La certezza di essere imbattibili, di non avere rivali, arma le convinzioni della destra cittadina.
Quindi, pur di giungere al risultato, ogni forzatura sarebbe autorizzata.
Se i canturini vogliono capire, devono seguire i tre passaggi seguenti.
1. Nell’aprile 2007, tra il 17 e il 29 del mese, si riunisce la commissione di gara, che valuta le due proposte avanzate al Comune di Cantù, volte alla realizzazione di un palazzetto, quella di Eleca e quella di Turra. Tale commissione stabilisce che la proposta Turra ha un Valore attuale netto insufficiente: 1 punto su 5 massimi; il valore assegnato al progetto Eleca è di 3 punti su 5. Come tutti sanno, l’amministrazione comunale di Cantù scese il progetto Turra e non quello Eleca.
2. La scelta della giunta cittadina va invece contro le conclusioni della commissione del concorso. Si legge nella delibera della Giunta successiva che “…la proposta della società Eleca […] così come formulata, … è in contrasto con lo stesso PTCP della Provincia di Como”. Nella proposta Eleca è prevista una grande struttura di vendita di 17.000 mq. Al contrario, la proposta della società Turra srl prevede attività commerciali e terziarie fino ad un massimo di mq 2.500.
Quindi la Giunta decideva di: “individuare quale proposta di pubblico interesse la proposta presentata dalla società Turra Spa.”
2. Ma il fatto notevole arriva adesso: il 13 novembre 2008 la società Turra presentava il Progetto preliminare di palazzetto dello sport. In tale proposta la parte commerciale passava da 2500 metri quadri a ben 13 mila metri quadri. Quindi, il progetto che era stato approvato dalla Giunta esclusivamente perché non andava a intaccare gli equilibri del sistema commerciale canturino, in quanto prevedeva solo una struttura commerciale di 2500 metri quadri, veniva di fatto trasformato radicalmente. Rammentiamo che due anni prima la proposta Eleca era stata giudicata non ricevibile perché prevedeva un’area commerciale della stessa grandezza di questa. La Giunta approvava, senza eccepire.
Il palazzetto, costato ai canturini 10 milioni di euro, era ancora in piedi.
Sarebbero bastati alcuni interventi di adeguamento (allargare l’ingresso all’edificio, in modo da fargli entrare un’autoambulanza, ad esempio): le foto pubblicate lo dimostrano.
Eppure fu abbattuto.
Alcuni votarono a favore per ragioni ideologiche (esso sarebbe stato il simbolo della Prima Repubblica che si voleva abbattere con esso), altri probabilmente per ragioni meno astratte e ideologiche, ma molto più concrete.
Ora, quella medesima classe dirigente della destra cittadina si candida per governare Cantù.
I cittadini sappiano a chi affidare la propria città.
#CantùColsegnoPiù
Per sapere altro: https://www.facebook.com/Palasport-Cant%C3%B9-Come-stanno-…/

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