venerdì 2 settembre 2016

Ubriachezza molesta


Il dibattito cittadino sembra ancorato al tema dell’uso (o dell’abuso) di Piazza Garibaldi, occupata alla sera, in alcuni giorni della settimana, da consumatori di alcolici che sembrano infastidire tanti cittadini.
L’assessore alla Sicurezza ha deciso di gettare la spugna, denunciando la mancanza di norme che lo mettono in grado di agire per impedire quello scempio; i gestori dei locali sono intervenuti per dire che non è possibile impedire la vendita di bevande, fino alle 3 del mattino.
Premetto: penso che nessun intervento di polizia, repressivo, intimidatorio avrebbe un senso. Il tema del consumo e dell’abuso degli alcolici va affrontato sul piano preventivo, non repressivo.
Tuttavia, non è vero che un’amministrazione non abbia strumenti per intervenire. Diverse amministrazioni di comuni italiani sono intervenute per porre fine a situazioni ingovernabili (ben peggio di quella canturina, o similari) per mezzo di provvedimenti contingibili e urgenti, per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica, la convivenza civile e la sicurezza urbana, nonché per modificare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici.
Non solo, un altro strumento di intervento sarebbe possibile, come fatto da altri, attraverso ordinanze che impedissero il consumo di alcolici al di fuori degli spazi appositamente concessi ai commercianti per i propri tavolini collocati in piazza, per i quali pagano regolare concessione comunale.

Resta sempre il fatto che (primo) non è con gli interventi repressivi che si possono governare queste situazioni, e (secondo) che altrove queste situazioni sono state affrontate. Evidentemente a Cantù non si riesce ad aggredirle né con interventi preventivi né con strumenti di sicurezza.

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