lunedì 6 giugno 2016

Piazzale Cai, non a norma con il PEBA comunale


Sono quasi ultimati i lavori in piazzale Cai, a Cantù, per posizionare in quel sito il capolinea dei bus.
Un minimo sopralluogo effettuato da alcuni cittadini ha da subito fatto emergere un problema non irrilevante, e una dissociazione, l’ennesima, tra quanto il Comune sostiene di fare e la concretezza del suo operare.
Le pensiline o salvagenti, su cui sosteranno i passeggeri in attesa di salire sui bus non seguono la normativa a favore dei portatori di disabilità. E questo, per un Comune che s'è vantato di aver approvato recentemente, tra i primi in Lombardia, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA), è davvero un paradosso.
Il salvagente è “la parte della strada, rialzata o opportunamente delimitata e protetta, destinata al riparo ed alla sosta dei pedoni, in corrispondenza di attraversamenti pedonali o di fermate dei trasporti collettivi”.
Ebbene, tali salvagenti sono fuori norma, sono stretti  1 metro e 50 centimetri, quando dovrebbero essere larghi quasi il doppio (2,40 m), per consentire a una carrozzina di ruotare ed entrare nel bus appositamente attrezzato con pedana. Oltretutto, tali salvagenti dovrebbero essere attrezzati con rilievi per non vedenti e di una sponda laterale per contenere il pubblico.
Ebbene, viene da chiedersi come mai il Comune di Cantù abbia appaltato lavori di tanta importanza senza neppure passare, a quanto pare, dagli uffici deputati al rispetto del piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Ecco un caso di insipienza amministrativa, che non può essere tollerato, tanto più che si tratta della realizzazione di iniziative ad alto utilizzo sociale, che andrebbero realizzate sempre nel rispetto dei diritti dei disabili. D’altronde, siamo di fronte a un Comune che quando pensa ai semafori immagina soprattutto a dotarli di apparato per emettere multe, e non di segnalatori acustici per non vedenti, ed è tutto dire.

Sarebbe tanto bello che la mano destra sapesse quanto fa la mano sinistra, anche nel Comune di Cantù: fuor di metafora, che si onorasse la decisione di sottoporre almeno le nuove opere pubbliche al rispetto dei diritti dei disabili, sottoponendoli all’ufficio che ha stilato il PEBA.

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