La rissa tra Sindaco e consigliere leghista, quasi giunta alle vie di fatto, durante il Consiglio comunale di ieri sera a Cantù, deve farci riflettere sulla deriva qualunquistica e becera che la politica canturina ha intrapreso.
Grave è stata la reazione del consigliere comunale leghista
che ha strappato il microfono al sindaco, ma altrettanto grave è stato il
crescendo di insinuazioni e accuse, del tutto gratuite, rivolte ai consiglieri leghisti.
Ogni contrasto politico, per quanto robusto e coriaceo possa
essere, non può prescindere dal merito degli atti politici e amministrativi, e
deve rivolgersi sempre alla sostanza delle proposte politiche e mai alle
persone, la cui integrità deve sempre essere salvaguardata, per rispetto e
disciplina nei confronti del modello democratico.
Invece, da diversi tempi, assistiamo a un crescendo di
querimonie e ingiurie anche personali, che il Sindaco dispensa a chiunque non si
trovi nei suoi confini politici. I militanti democratici sono regolarmente definiti
“idioti”, i leghisti “ignoranti”, i cittadini che non seguono le sue assurde e
deliranti “caproni” privi di intelligenza.
Da questo Sindaco, la città non ha più niente da attendersi.
Dovrebbero comprenderlo i suoi compagni di avventura politica, quelli di oggi e
quelli di ieri.
Non è per questo che sono stati eletti.
Non è questo che i cittadini si attendono da loro.
La città ha invece bisogno di una classe politica responsabile e coscienziosa, non di provocatori professionali.
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