lunedì 25 gennaio 2016

Sicurezza, il sindaco folgorato sulla via dell'esercito


di Marco Patrini

Il nostro sindaco, dalle pagine del quotidiano La Provincia, si è esibito in un doppio salto mortale carpiato con avvitamento, con direzione a Destra.
È incredibile constatare come sia passato dalla fiera dell' antifurto scontato all'elmetto e mimetica fautore dello schieramento dell'esercito per le strade di Cantù (nella foto, l'esercito di terracotta di Xi'an, in Cina).
Oltretutto invitando alla collaborazione uno dei suoi nemici più dichiarati (ricordate uno dei primi consigli comunali dell'era Bizzozero quando pubblicamente diede del " mangia pane a tradimento " all’onorevole Molteni) in nome di una specie di " santa alleanza" per la sicurezza.
Come? Proprio lui departitizzato e contro lo Stato e la Regione predoni; lui che fino a ieri ha inveito contro la politica e i partiti tradizionali dicendo che mai si sarebbe rivolto a uno di questi per i problemi della sua città; lui che ha sempre dichiarato di non sentirsi rappresentato da nessun esponente della cosiddetta "partitocrazia", adesso all' improvviso, folgorato sulla "via di Damasco", si rivolge al deputato leghista quale rappresentante della città di Cantù in Parlamento!
Francamente i conti non quadrano e sarebbe interessante capire che cosa ci sia dietro questa mossa in quanto il sindaco di Cantù non è avvezzo ai dietrofront e neppure lo si può  immaginare a Canossa con il capo cosparso di cenere senza una forte motivazione personale a riguardo.
Inoltre credo che tanto il sindaco quanto il deputato Molteni dovrebbero sapere che l'uso delle forze armate comporta anche l'utilizzo in contemporanea di carabinieri o agenti di polizia, in quanto l' esercito non può esercitare servizio di pubblica sicurezza. Infatti si rammenta che, tempo fa, quando a Milano in via Padova la situazione in merito all'ordine pubblico era diventata preoccupante giravano le pattuglie dell'esercito ma sempre con un agente di polizia assieme a loro; così come in stazione Porta Garibaldi, durante l' Expo, i militari giravano armati, ma sempre accompagnati da un agente di polizia.
Questo per dire che ipotizzare un invio di militari a Cantù per pattugliare la città implica anche un impiego di forze dell'ordine che affianchino i militari. La domanda a questo punto è evidente: a quali costi per la collettività?

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