Il sindaco di Cantù come un Conte Ugolino dei nostri tempi?
Le cui scelte istituzionali sono dettate ormai da esigenze di natura
pratica, più che da una convincente strategia politica?
Di certo, al pari del personaggio dantesco, egli è preda di una difficoltà che lo porta, metaforicamente, a fagocitare i propri discendenti (politici, si intende), in una sorta di sindrome di Cronos, per cui non è dato che nella sua esperienza politica possa esistere qualcuno capace di succedergli. La frase rilasciata alla giornalista Silvia Cattaneo è infatti istruttiva: “quando avrò preso la mia decisione la comunicherò all’assemblea di Lavori in Corso, poi starà a loro decidere.” I 29 membri dell’assemblea del gruppo civico avranno quindi nelle loro mani una decisione grande, troppo grande per un gruppo di quelle dimensioni.
Di certo, al pari del personaggio dantesco, egli è preda di una difficoltà che lo porta, metaforicamente, a fagocitare i propri discendenti (politici, si intende), in una sorta di sindrome di Cronos, per cui non è dato che nella sua esperienza politica possa esistere qualcuno capace di succedergli. La frase rilasciata alla giornalista Silvia Cattaneo è infatti istruttiva: “quando avrò preso la mia decisione la comunicherò all’assemblea di Lavori in Corso, poi starà a loro decidere.” I 29 membri dell’assemblea del gruppo civico avranno quindi nelle loro mani una decisione grande, troppo grande per un gruppo di quelle dimensioni.
La politica cittadina non è mai stata portata a un così basso livello. Ma non solo,
la vita istituzionale canturina non ha mai raggiunto risultati tanto infimi nella propria capacità di rappresentare tensioni e tendenze della società
cittadina. Ormai, la vita istituzionale veleggia in un mare fatto di irrealtà e
di pulsioni non propriamente nobili, governa una cittadina di quarantamila
abitanti con le logiche di un paesello di poche centinaia, agisce in modo inane
e con esiti millesimali.
Davvero avevano fatto un lavoro di grande ironia i giovani di Poster quando avevano presentato la parodia della giunta cittadina di Cantù come il governo del Terzo Reich, chiuso nel bunker del Reichstag, dal quale impartisce ordini a eserciti che possiede ormai solo sulla carta.
https://www.youtube.com/watch?v=pttUGmsm4cU
Davvero avevano fatto un lavoro di grande ironia i giovani di Poster quando avevano presentato la parodia della giunta cittadina di Cantù come il governo del Terzo Reich, chiuso nel bunker del Reichstag, dal quale impartisce ordini a eserciti che possiede ormai solo sulla carta.
https://www.youtube.com/watch?v=pttUGmsm4cU
L’isolamento istituzionale di Cantù è evidente a chiunque.
La scarsa incisività dell’azione amministrativa della giunta di Lavori in corso
è plasticamente visibile negli scarsi risultati ottenuti in questi ultimi tre
anni di vita politica cittadina. Se togliamo l’approvazione del Piano per l’abbattimento
delle barriere architettoniche e un pur criticabile PGT, per il resto gli output concreti della giunta
cittadina sono minimi. Eppure a infimi esiti si affiancano toni sempre più
minacciosi, piani di battaglia fantasiosi e donchisciotteschi, querule
lamentazioni e la classica italica lamentela contro nemici poderosi e
fantastici. In una cosa sola il progetto politico dell’attuale maggioranza è
riuscito in pieno: nel creare divisione, recriminazioni e sentimento di frustrazione in tanti canturini.
Un bel viatico per riproporsi agli elettori.
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