L’amministrazione comunale, di fronte a un fenomeno grave come la
continuazione di furti nelle abitazioni dei cittadini, ha deciso di fornire un
chiaro segnale ai canturini; come nel film di Totò, ha detto: arrangiatevi!
La sicurezza, che è un tema notoriamente pubblico, è stato così
candidamente privatizzato. Non solo, il Comune, per aiutare i cittadini ad
arrangiarsi, ha intenzione di organizzare una specie di fiera dell’antifurto
privato, tra gennaio e febbraio, durante la quale poter confrontare le offerte
di varie ditte; una giornata in cui i cittadini possano confrontarsi con tutte
le ditte, ascoltare le loro soluzioni, i prezzi, i servizi, e quindi scegliere
il prodotto più adatto alle proprie esigenze e tasche (citazione dal quotidiano
La Provincia). Insomma, l’ente pubblico trasformato in piazzista dei prodotti
di un’impresa che legittimamente non esita ad approfittarne.
Tutto ciò, viene promosso come il grande ingegno politico del nostro
primo cittadino. Che non esita a esultare proponendosi come un vero risolutore
di crisi: «Come avevamo promesso non abbiamo voluto perdere tempo, per poter
dare quanto prima una risposta concreta ai cittadini». Ecco questa sarebbe la
risposta “concreta” che i cittadini si attenderebbero?
Il che è a un tempo drammatico e
comico.
Drammatico, perché si nasconde una sostanziale resa di fronte a un
problema vero, dimostrando quanto sia in preda al caos un’amministrazione che
sul tema della sicurezza ha detto tutto e il suo contrario, ha contraddetto i
propri orientamenti programmatici e ora naviga a vista. Non c’è da essere
sicuri di fronte a tutto ciò.
Comico, perché neppure il miglior amico esiterebbe, di fronte a una
politica caduta nel marasma e nella confusione, a richiamare tale politica alla
realtà, e invece nessuno osa rammentare al nostro sindaco che “il re è nudo” e
che tale visione del potere è a dir poco ridicola.
A noi, dalla posizione di opposizione che i cittadini hanno voluto
accordarci nelle scorse elezioni comunali, spetta il compito e la
responsabilità di rammentare che un altro modo di amministrare è possibile. Ci
spetta il compito di rammentare che la visione politica del “controllo totale”
che ha conquistato l’attuale amministrazione non era propriamente alla base del
suo programma amministrativo quando si presentò alle elezioni del 2012. Anzi,
nel suo programma , alla voce Sicurezza, la coalizione civica Lavori in corso
aveva scritto ben altro. Qualcosa di più sensato. Aver tradito quella impostazione
è uno dei motivi di discredito dell’attuale amministrazione, che appare
contraddittoria e incoerente.
Per venire ora al merito di questa proposta, abbiamo interrogato alcuni
operatori del settore. Hanno trovato questa iniziativa addirittura “assurda”. Sui listini ufficiali si applicano
già e da sempre degli sconti e ci sono kit base per la video-sicurezza a
partire da 250 euro (esclusa la manodopera ) e comunque, per combattere il
crimine, sembra davvero poco utile un antifurto, al di fuori di un modello di
sicurezza integrata.
Questa iniziativa si mostra quindi come un placebo di scarsa
produttività. Servirebbe altro, servirebbe una politica coerente, una proposta
seria, e non lasciata al fai da te dell’autosicurezza. Si dimentica forse il
sindaco di Cantù che, su questa base, il prossimo passo sarà una bella mostra
per la vendita di armi, le cosiddette (almeno negli USA, luogo poco edificante
in proposito) pacemaker?
Ci azzardiamo ad indirizzare all’amministrazione comunale una proposta
molto concreta. Ci comunichi e comunichi ai cittadini quante telecamere per la videosorveglianza
sono presenti in città. Ci faccia sapere
e faccia sapere ai cittadini quante di queste telecamere funzionano, e quante
registrano correntemente quanto riprendono, e ci faccia sapere quanti uomini
della sicurezza attendono a questa videosorveglianza Sarebbe interessante
conoscerlo.
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