sabato 3 ottobre 2015

Giovani protagonisti a Cantù


Leggiamo in questi giorni del successo televisivo di un gruppo musicale che ha operato a Cantù e che è composto in buona parte da giovani canturini, gli Iron mais; abbiamo letto quest’estate del successo ottenuto da altro gruppo canturino, gli MSTR, chiamati a suonare prima dei Subsonica nel concerto romano dello scorso 25 luglio. Due storie positive in una città che è alla propria ricerca, alla ricerca di un’identità, dopo anni di confusione e di delirio (espressione etimologica per indicare chi esce dal solco della ragione), in cui l’hanno gettata scelte sbagliate, la crisi, i turbamenti  della globalizzazione, la deindustrializzazione….
Sono storie belle, che ci piacciono perché i propri protagonisti le hanno vissute “come se fosse un gioco”, quasi non credendoci, come se non fossero il risultato di un lavoro duro, di studio, di fantasia e intelligenza applicate.
Sono storie positive anche perché tanto studio, fantasia e intelligenza sono dimostrate da giovani che sembrerebbero comparse in una scena sociale in cui domina di fatto la gerontocrazia (a Cantù come altrove): una società scialba, una cultura celebrativa e cortigina, una politica disorientante, un’amministrazione scostante e disorientata. E invece, una bella idea, una trovata intelligente, uno sprazzo di fantasia e ironia sono sufficienti per uscire da questo clima e per vedersi  riconosciuti come protagonisti al di fuori dei confini della propria città.
A questo protagonismo dobbiamo incoraggiare i giovani ma anche i meno giovani nella nostra cittadina: al desiderio di intrapresa, di innovazione, di cambiamento che devono essere alla base di una crescita culturale, anzitutto. Cantù deve tornare a guardare avanti, come è successo tante volte nel proprio passato, recente e lontano.

#cantuguardaavanti



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