Un colpo duro alla credibilità di una maggioranza cittadina
che pure si è impegnata nel difficile compito di dare spazio, possibilità d’integrazione,
offrire occasioni di dialogo agli stranieri che vivono e lavorano in città. Una
sconfessione dell’operato paziente di molti canturini che hanno pensato e pensano
che la presenza dei cittadini stranieri sia un’occasione di complessivo
arricchimento, non solo economico, ma culturale, per il nostro Paese.
È questo che si pensa, scorgendo il post condiviso dall’assessore
alla Sicurezza cittadino, Paolo Cattaneo, in cui si prende di mira con una
vergognosa offesa razzista il deputato del Partito democratico Khalid Chaouki,
italiano di origine marocchina, esempio di quella generazione di immigrati che
hanno saputo studiare, migliorare la propria condizione, giungere a
rappresentare nelle sedi istituzionali l problematiche dei tanti cittadini
stranieri che sono in Italia una vera risorsa per il paese.
L’assessore Cattaneo non sa, sembra sceso da un altro
pianeta, o sembra giunto da una macchina del tempo, direttamente dai tempi
delle leggi razziali: non sa che Khalid Chaouki non è ministro ma deputato del
Partito democratico.
Ecco, da una dimostrazione di ignoranza politica e
istituzionale, proveniente oltretutto da un assessore del secondo comune della
provincia di Como, traiamo la conclusione della fragilità politica e culturale
di questa esperienza politica “civica”. Entro la quale ha potuto allignare e
prosperare tanto rigurgito razziale. Una responsabilità che
ricade tutta sui responsabili politici e istituzionali canturini.
Continuano a predicare di essere artefici di una nuova
politica, ma quando la politica bussa pesantemente alle loro porte si
affrettano a proclamarsi impolitici o indifferenti.
La loro indifferenza al male è il vero veleno che stanno
costantemente instillando nella società canturina, forse nella speranza di
stremarla definitivamente. Ma tale operazione è ormai fallita. E il liberi tutti
rappresentato da questa idiota presa di posizione dell’assessore cittadino ne è
la prova.
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