Giunto per discutere di idee nuove per amministrare una
città, Giorgio Gori, sindaco del Partito democratico a Bergamo ha finito per
raccontare anche della sua pregressa frequentazione con il sindaco canturino. Quando
Gori era impegnato a creare una rete di amministratori a favore della candidatura
di Matteo Renzi alla premiership del centrosinsitra, egli incontrò anche il
neosindaco di Cantù.
“Oggi flirta con altri, ma ha flirtato anche con noi”, ha
affermato Gori dal palco della Festa dell’Unità. Una notizia non proprio
originale, si potrebbe dire. Cui ha risposto il segretario cittadino del Pd,
Filippo Di Gregorio, ricordando che “ormai neppure la Lega Nord usa più lo
slogan ritrito del Roma ladrona, e l’ultimo in Italia a farne uso, senza grande
fantasia a riguardo, è proprio il nostro sindaco. Quando si eccede con i flirt,
passando dal PD ai grillini, fino a giungere a non bene definiti lidi
separatisti, il rischio è di smarrirsi”.
Un intervento molto applaudito, quello di Giorgio Gori, cui
sono seguiti quelli di Antonio Pagani, capogruppo PD in consiglio comunale e di
Chiara Braga, della segreteria nazionale del Pd. Centro della discussione, le
risorse intellettuali e ambientali, che potrebbero diventare, se ben coltivate,
le migliori risorse anche economiche di un comune ben amministrato. Gori ha
infatti rammentato il suo lavoro di contatto personale con i bergamaschi, che
egli continua a incontrare anche dopo la campagna elettorale, con visite continue
nei quartieri.
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