martedì 23 giugno 2015

Canturini per la Festa al Bersagliere


Ieri sera, 22 giugno, abbiamo assistito a una prova di grande presenza politica dei canturini e delle canturine, accorse a dare solidarietà alle associazioni che svolgono le proprie feste presso il parco del Bersagliere. Sono stati oltre cento i cittadini che hanno accolto il nostro invito. Segno che essi hanno ben capito che anche dietro questa vicenda c’è un intenzionalità politica, come negarla?
Prima di tutto, riassumiamo i fatti, che l'attuale maggioranza che provvisoriamente amministra Cantù vorrebbe interpretare come a-politici. 
Anzitutto il precursore: non un cittadino comune ma il coordinatore di un partito politico di natura nazista, dipendente del Comune di Cantù, condannato a otto mesi per aver falsificato le firme di presentazione della sua lista elettorale. Egli deposita in comune la denuncia contro i presunti abusi in località Bersagliere. Insomma, una firma politica grande e ingombrante. Oltretutto, trattasi proprio di quel partito politico che ottiene dal Comune l’utilizzo del Campo solare per svolgere il festival Boreal dell’internazionale neonazista proprio a Cantù, al quale il Sindaco cittadino va a parlare ad inizio manifestazione. E quest’anno si replicherà, oltretutto.
Poi, l’amministrazione: il 17 aprile viene protocollata tale denuncia, nel giro di tre giorni, viene avviata la pratica amministrativa, con un tempismo perfetto. Pratica celere e solerte, ma peccato che, ad oggi, a quanto ci consta, non è ancora stata ingiunta alcuna ordinanza di demolizione alla proprietà dell’area.  Altra scelta di tempi alquanto interessante. Oltretutto, a creare qualcosa in più del semplice dubbio che ci sia dietro un disegno politico, la continua confusione tra proprietà di quell’area e il Partito democratico che lì svolge la sua festa. Ribadiamo: l’area del Bersagliere è di proprietà di una cooperativa canturina, mentre il Pd ne è semplicemente uno degli utenti, al pari di cooperative, Auser SPI CGIL e altri. Ora, la faccenda (riassumiamo anche per chi ancora non lo abbia compreso) non riguarda l’esistenza di manufatti privi di titolo edilizio. Essi saranno sanati e noi per primi vogliamo che così sia. La faccenda  riguarda la possibilità che in quell’area, pur gravata da un procedimento amministrativo, si possano svolgere le feste cittadine, non solo dell’Unità, ma anche dei pensionati, delle cooperative e così via. A nostro parere, nelle more dei novanta giorni che saranno concessi alla proprietà per sanare quei manufatti, sarebbe stato possibile a pensionati, cooperative, Mato grosso, Festa dell’Unità e così via svolgere le proprie feste. Le due pratiche sarebbero andate per binari separati. Invece da parte dell’amministrazione si sono avviate delle azioni di dissuasione, talvolta anche abbastanza fastidiose, che hanno fatto sì che in molti abbiano desistito dall’intenzione di fare in quel luogo la Festa. Noi no. Abbiamo piuttosto preferito rinunciare a far uso dei manufatti privi di titolo edilizio, ma la Festa al faremo, questo è certo.
Da questo minimo riassunto, emerge chiaramente l’intento di impedire che la nostra festa si svolgesse, come atto non marginale di uno scontro politico che questa amministrazione ha deciso di intraprendere, coinvolgendo in questo anche quanti oggi pagheranno le esternalità involontarie di tale disegno. Ci sia di mezzo il nostro ruolo di opposizione in Consiglio comunale, ci sia di mezzo la nostra opposizione ferma al festival neonazista graziosamente concesso dalla Giunta cittadina, sta di fatto che il tentativo (fallito) di liquidare la nostra presenza organizzata c’è stato e nessuno può negarlo.

Addendum: una seconda lezione da trarre da questo fatto riguarda proprio la struttura del Bersagliere. In città non esiste di fatto un luogo capace di sostituirne la funzione. Se ne sono accorti persino in Comune, e se ne sono accorte le associazioni invitate dal Comune a servirsi di altre strutture assimilabili ma di fatto non attrezzate allo stesso modo. Una lezione da interpretare appieno

Nessun commento: