Ha destato molta ammirazione l’intervento del Sindaco
cittadino sull’assemblea della società Como Acqua della scorsa settimana.
Anzitutto, giova rammentare che, a nostra conoscenza, il Sindaco
non ha pronunciato parola durante l’assemblea dei sindaci che ha deciso su Como
Acqua. Egli si è limitato ad esternare a cose fatte.
In seguito, sempre a una prima impressione, sorge la domanda
spontanea se sindaco e proprio assessore alle società partecipate si parlino in
Giunta, visto che lo scorso 19 aprile la stessa assessore Roberto Molteni aveva
salutato il conferimento del ramo acqua della società Canturina servizi alla
società unica provinciale come un proprio successo. A quanto pare, sembrano
avere idee differenti…
In secondo luogo, leggendo le recriminazioni del Sindaco, ci
si accorge di quanto sia superficiale la sua valutazione, basata su un assioma
ideologico, che non gli permette di guardare al di là del dito che gli indica
la luna.
Egli lamenta il fatto che una società ancora in divenire si
sia già dotata di un proprio consiglio di amministrazione e abbia deciso di
retribuirlo. Egli non vede oltre, e perde una grande occasione per segnalare
con attenzione una criticità più grande di quella da lui evidenziata.
Da tempo, alcuni cittadini canturini, e in seguito lo stesso
Partito democratico cittadino avevano segnalato alcune preoccupazioni su tale atto dovuto. Per esattezza, ciò era
avvenuto nel mese di agosto 2014. Come
Partito democratico cittadino avevamo sottolineato il silenzio
dell’amministrazione comunale a riguardo. Di seguito segnaliamo il link al
nostro articolo.
Ebbene, il Sindaco ora scopre un rischio, ma non è quello
giusto. Il vero rischio riguarda un piano economico che non cerca di rivedere
il modello che ha sin qui retto il sistema dei servizi forniti sostanzialmente
in una condizione di monopolio e infatti è esclusivamente fondato sul
progetto di appesantire le tariffe,
senza ipotizzare alcun disegno di riduzione dei costi di gestione.
Quindi, l’idea che i costi di gestione si ripercuoterebbero
sul valore delle tariffe, per un indice d’incremento annuo significativo,
dovrebbe essere una preoccupazione enorme per un amministratore. E invece il
Sindaco si occupa del consiglio di amministrazione: come è sua consuetudine,
del dito e non della luna.
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