mercoledì 6 maggio 2015

Como Acqua, il Sindaco scopre il caso ma non vede le vere criticità


Ha destato molta ammirazione l’intervento del Sindaco cittadino sull’assemblea della società Como Acqua della scorsa settimana.
Anzitutto, giova rammentare che, a nostra conoscenza, il Sindaco non ha pronunciato parola durante l’assemblea dei sindaci che ha deciso su Como Acqua. Egli si è limitato ad esternare a cose fatte.
In seguito, sempre a una prima impressione, sorge la domanda spontanea se sindaco e proprio assessore alle società partecipate si parlino in Giunta, visto che lo scorso 19 aprile la stessa assessore Roberto Molteni aveva salutato il conferimento del ramo acqua della società Canturina servizi alla società unica provinciale come un proprio successo. A quanto pare, sembrano avere idee differenti…
In secondo luogo, leggendo le recriminazioni del Sindaco, ci si accorge di quanto sia superficiale la sua valutazione, basata su un assioma ideologico, che non gli permette di guardare al di là del dito che gli indica la luna.
Egli lamenta il fatto che una società ancora in divenire si sia già dotata di un proprio consiglio di amministrazione e abbia deciso di retribuirlo. Egli non vede oltre, e perde una grande occasione per segnalare con attenzione una criticità più grande di quella da lui evidenziata.
Da tempo, alcuni cittadini canturini, e in seguito lo stesso Partito democratico cittadino avevano segnalato alcune preoccupazioni  su tale atto dovuto. Per esattezza, ciò era avvenuto  nel mese di agosto 2014. Come Partito democratico cittadino avevamo sottolineato il silenzio dell’amministrazione comunale a riguardo. Di seguito segnaliamo il link al nostro articolo.

Ebbene, il Sindaco ora scopre un rischio, ma non è quello giusto. Il vero rischio riguarda un piano economico che non cerca di rivedere il modello che ha sin qui retto il sistema dei servizi forniti sostanzialmente in una condizione di monopolio e infatti è esclusivamente fondato sul progetto  di appesantire le tariffe, senza ipotizzare alcun disegno di riduzione dei costi di gestione.

Quindi, l’idea che i costi di gestione si ripercuoterebbero sul valore delle tariffe, per un indice d’incremento annuo significativo, dovrebbe essere una preoccupazione enorme per un amministratore. E invece il Sindaco si occupa del consiglio di amministrazione: come è sua consuetudine, del dito e non della luna.

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