lunedì 26 gennaio 2015

Vicenda del Palazzetto: occorrono trasparenza, trasparenza e trasparenza


La nostra decisione di investire la Corte dei Conti della richiesta di fare luce su un possibile danno erariale quale emergerebbe dalla vicenda del palazzetto dello sport di corso Europa ha creato tante positive valutazioni tra i cittadini di Cantù, e a quanto pare anche qualche malumore (del tutto incomprensibile, diciamo noi) in esponenti della maggioranza cittadina di LIC.
Ci dicono, proprio oggi, i maitres à penser della maggioranza cittadina che un partito politico, una forza che mira a governare un'amministrazione civica non dovrebbe porsi il problema della destinazione dei fondi pubblici, della dissipazione delle risorse collettive. Scrive infatti il segretario cittadino di LIC: "ritengo che il compito di una forza politica sia quella di individuare le soluzioni e non di indagare su pretese responsabilità erariali".
Noi pensiamo che invece la prima responsabilità di una forza politica sia quella di vigilare con la massima cura sui rischi di dilapidazione delle risorse pubbliche. Soltanto chi ha vigilato con cura sulle risorse collettive ha la possibilità di candidarsi a governare (per individuare le soluzioni ottimali ai problemi della città); e nessuno può negare, neppure l'attuale maggioranza, che la vicenda del palazzetto a Cantù abbia rappresentato un caso di dissipazione del denaro pubblico. La Corte dei conti, da noi investita della richiesta di vigilare su quella vicenda, ha proprio il compito di valutare l'esistenza o meno di un danno erariale. Semmai, siamo molto perplessi che non sia stato l'ente pubblico, temporaneamente governato dall'attuale maggioranza, a voler gettare una luce chiarificatrice su tale dissipazione.
Oltretutto, vogliamo ricordare che il centrosinistra di Cantù già nel 2011 si rivolse all'Autorità garante sulla trasparenza dei contratti pubblici.
Quel nostro ricorso era così poco politico che, a seguito della deliberazione che ne aveva accolto le motivazioni, il Comune di Cantù (in particolare l'assessore Latorraca) chiese una perizia per quantificare il principio accolto dall'Autorità; perizia dalla quale scoprimmo che anche il secondo piano economico e finanziario del project financing prevedeva un valore attuale netto improponibile per un project della durata di 30 anni (argomento,che anche da solo, sarebbe stato più che sufficiente per giustificare il ricorso alla Corte dei Conti).
A nostro parere la massima trasparenza, prerequisito essenziale per il buon governo, in una vicenda di tale natura, è fondamentale che sia garantita. Per questo abbiamo inviato alla Corte dei Conti il nostro esposto; per questo abbiamo deciso di rendere pubblici tutti i documenti relativi al caso, che permettano ai canturini di farsi una propria idea su tale vicenda.

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