venerdì 9 gennaio 2015

Esposto alla corte di conti sulla più grande dissipazione di denaro pubblico della nostra storia cittadina


Lo scorso 22 dicembre u.s. abbiamo provveduto a depositare presso la Procura regionale della Corte dei Conti un esposto relativo alla vicenda dell’abbattimento del palazzetto dello sport e alle successive vicissitudini che hanno portato al fallimento della procedura di Project financing ad esso collegata.

L’esposto è firmato da sei canturini; Sirio Barcarini, Salvatore Bruccoleri, Filippo Di Gregorio Antonio Pagani, Piero Pozzoli, Vittorio Spinelli. Verte su una materia sulla quale, già in data 21 aprile 2011, i consiglieri comunali del gruppo consigliare dell’Ulivo per Cantù, Vittorio Spinelli, Luciano Razzi, Salvatore Bruccoleri e Luigi Tagliabue presentavano un esposto all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture, nel quale evidenziavano una serie di vizi nella concessione di un incarico di costruzione per Project financing di un palazzo dello sport.
Da quando, nello scorso mese di ottobre, l’amministrazione comunale ha proceduto alla rescissione del contratto di cui in oggetto, abbiamo deciso di investire la Procura della Corte dei conti di tale tematica, onde verificasse “la sussistenza di eventuali profili di irregolarità contabile e/o responsabilità in capo ad amministratori del Comune di Cantù e di chi ha svolto incarichi dirigenziali specifici o nei confronti di qualsiasi altra persona”.
Tale esposto, dopo averlo depositato alla Procura Corte dei Conti di Milano, lo abbiamo anche inoltrato al Comune di Cantù e all’Autorità nazionale anticorruzione, che ha assorbito le funzioni della precedente Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture.
Vi alleghiamo il testo del nostro esposto, disponibili a fornirvi ulteriori informazioni di dettaglio. Gli allegati all’esposto sono ventisei documenti, che non pensiamo di inviarvi, ma siamo a disposizione per mandarvene quanti ve ne servissero.

Come abbiamo già comunicato in precedenza, la ragione che ci ha indotto a tale mossa è stata il ritardo con il quale il Comune si è mosso in questo frangente. In quanto forza politica attualmente all’opposizione, ma con responsabilità politiche piene, di fronte ai cittadini di Cantù, ci siamo interrogati se e in che misura fosse gesto di valore far cadere un velo di silenzio sulla più grande dissipazione di denaro pubblico che la storia canturina abbia mai conosciuto in tutto il suo passato, recente o meno. Dallo studio degli incartamenti, ci siamo resi conto che la gestione della faccenda palasport è stata molto confusa e a tratti sospetta. Pertanto, il primo vaglio d’analisi che ci è sembrato necessario affrontare è stato quella della magistratura contabile, chiamata a verificare se il denaro pubblico sia stato sprecato e se ciò sia avvenuto per colpa grave o dolo.
Aver inviato il nostro esposto alla Corte dei conti ci mette in regola con la nostra responsabilità (e con la nostra coscienza), perché, dalla posizione di opposizione in cui i cittadini ci hanno collocati con il voto, abbiamo intrapreso ogni azione per evitare sprechi e ritardi nella gestione del pubblico denaro.
Ora, la Procura della Corte vaglierà la situazione che noi le abbiamo segnalato. Se ravviserà l’esistenza di responsabilità specifiche e individuabili, potrà assumere le misure ritenute più opportune nei confronti dei soggetti eventualmente ed ipoteticamente responsabili del danno erariale. In caso contrario, avremmo comunque contribuito a porre in una nuova luce quanto accaduto nel recente passato su questo caso amministrativo.

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