lunedì 15 dicembre 2014

Cantù non è tra i comuni che beneficeranno di ulteriori quote d'alleggerimento del patto di stabilità

Negli scorsi giorni il capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Antonio Pagani, ha presentato un’interrogazione per conoscere le ragioni per cui il Comune di Cantù ha perduto la possibilità di ricevere dalla Regione Lombardia alcune quote di esenzione dal patto di stabilità per l’anno 2014.
Infatti, il 10 ottobre scorso la Giunta regionale lombarda ha ceduto a comuni e provincie delle quote per alleggerire il patto di stabilità in favore di opere infrastrutturali, in particolare in difesa del suolo, del  rischio idrogeologico, interventi legati a Expo 2015, edilizia scolastica, interventi in ambito sociale e altre ipotesi di spesa. La concessione di tali quote di stabilità aggiuntive era però subordinata alla effettiva disponibilità di cassa del comune interessato nell’anno 2014.
Tale quota aggiuntiva si sarebbe sommata ai 584 mila euro di alleggerimento del patto di stabilità già conferiti dalla Regione nel corso del corrente anno 2014.
E tuttavia, il Comune di Cantù non risulta tra i comuni che beneficeranno di tali quote aggiuntive.
Si tratta di una dimenticanza? Non si sa. Antonio Pagani interroga l’assessore al bilancio per sapere se il Comune di Cantù abbia o meno provveduto a segnalare spese rientranti tra quelle previste nell’intervento regionale. O forse semplicemente il Comune di Cantù non aveva i requisiti previsti dalla Regione Lombardia: disponibilità di cassa ed effettiva liquidabilità delle spese.
O ci sono forse altri motivi?

Sta di fatto che, in una fase in cui l’amministrazione lamenta tanto la mancanza di disponibilità finanziarie, e allo stesso tempo denuncia un patto di stabilità che spesso impedirebbe ai comuni di spandere i propri soldi, fa particolarmente riflettere la mancata partecipazione di Cantù in una lista di amministrazioni virtuose, capaci quindi di vedersi riconosciuti ulteriori quote di alleggerimento del patto di stabilità.

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