Negli scorsi giorni il capogruppo
del Partito democratico in consiglio comunale, Antonio Pagani, ha presentato un’interrogazione
per conoscere le ragioni per cui il Comune di Cantù ha perduto la possibilità
di ricevere dalla Regione Lombardia alcune quote di esenzione dal patto di stabilità
per l’anno 2014.
Infatti, il 10 ottobre scorso la
Giunta regionale lombarda ha ceduto a comuni e provincie delle quote per
alleggerire il patto di stabilità in favore di opere infrastrutturali, in
particolare in difesa del suolo, del rischio idrogeologico, interventi legati a
Expo 2015, edilizia scolastica, interventi in ambito sociale e altre ipotesi di
spesa. La concessione di tali quote di stabilità aggiuntive era però
subordinata alla effettiva disponibilità di cassa del comune interessato nell’anno
2014.
Tale quota aggiuntiva si sarebbe
sommata ai 584 mila euro di alleggerimento del patto di stabilità già conferiti
dalla Regione nel corso del corrente anno 2014.
E tuttavia, il Comune di Cantù
non risulta tra i comuni che beneficeranno di tali quote aggiuntive.
Si tratta di una dimenticanza?
Non si sa. Antonio Pagani interroga l’assessore al bilancio per sapere se il
Comune di Cantù abbia o meno provveduto a segnalare spese rientranti tra quelle
previste nell’intervento regionale. O forse semplicemente il Comune di Cantù
non aveva i requisiti previsti dalla Regione Lombardia: disponibilità di cassa
ed effettiva liquidabilità delle spese.
O ci sono forse altri motivi?
Sta di fatto che, in una fase in
cui l’amministrazione lamenta tanto la mancanza di disponibilità finanziarie, e
allo stesso tempo denuncia un patto di stabilità che spesso impedirebbe ai
comuni di spandere i propri soldi, fa particolarmente riflettere la mancata partecipazione
di Cantù in una lista di amministrazioni virtuose, capaci quindi di vedersi riconosciuti
ulteriori quote di alleggerimento del patto di stabilità.
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