Il 19 luglio 2010 prese il via la
fase di abbattimento del Palazzetto di Cantù, progettato dallo Studio Gregotti.
Il 21 ottobre 2014, dopo più di
quattro anni, il Comune ha risolto il contratto di project financing con la società Turra che fu alla base della
demolizione di una struttura che era costata ai cittadini e all’erario ben più
degli iniziali 14 miliardi e cento milioni di lire, per quasi metà provenienti
dal CONI, e, per l’altra parte, dagli oneri di urbanizzazione di opere
commerciali di recente costruzione in città.
Il Partito democratico di Cantù
ritiene che, con la rescissione del contratto, si apra una nuova fase in
cui l’amministrazione è chiamata
responsabilmente a tutelare in primis gli interessi dei quarantamila
canturini e canturine dai rischi di un depauperamento delle risorse pubbliche
riversate in quell’operazione inopinatamente interrotta dalla giunta
Sala/Cappelletti (Lega Nord e Forza Italia).
Continuiamo a ritenere che
esistano precise responsabilità
dell'Amministrazione nella procedura di affidamento della concessione, sia per l’insostenibilità economica e
finanziaria del progetto già risultante dagli atti di gara, sia per gli atti
successivi (con particolare riferimento all’affidamento di un nuovo servizio
pubblico, quello della piscina, ed alla concessione di contributi a società
sportive secondo criteri non corrispondenti a quanto contenuto nel contratto di
concessione).
Ora i cittadini, oltre ad aver
perso una montagna di soldi che sono finiti in discarica (vecchio palazzetto) e
nel progetto faraonico del nuovo palazzetto (naufragato), rischiano di vedersi
costretti a rimborsare i finanziamenti ottenuti.
Anche le azioni dell’attuale
amministrazione si prestano a diverse critiche e a qualche osservazione. Aver
chiesto, non appena risolto il contratto con Turra, otto mesi di pausa di
riflessione, prima di assumere ulteriori iniziative, desta la preoccupazione
che si possa continuare con una prassi dilatoria. Anche l’ultimo anno,
impegnato a coltivare l’ipotesi di una società che subentrasse a Turra, ha
visto una serie di rinvii della decisione definitiva che lo scorso ottobre, a
termine di legge, risultava inevitabile.
Oggi, a nove mesi dalla
prescrizione, chiediamo all’amministrazione di tutelare i cittadini che
rappresenta, avviando immediatamente l’esposto relativo alla responsabilità
patrimoniale per quanti, quattro anni or sono, decisero per l’abbattimento del
palazzetto progettato dallo Studio Gregotti. Ogni giorno perduto è un passo in
avanti per una sanatoria generale, che farebbe cadere nel vuoto tanti soldi dei
cittadini canturini.
Tuttavia, pur consci che
l’amministrazione comunale voglia evitare occasioni e motivi per ulteriori
perdite di tempo, dichiariamo che anche il Partito democratico canturino
produrrà un esposto presso la Procura della Corte dei Conti della Lombardia,
già in fase di redazione, al fine di garantire un vaglio di legalità contabile
per una vicenda che conserva aspetti oscuri e un grande vuoto di trasparenza.
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