martedì 11 novembre 2014

Palazzetto: urgono chiarezza e trasparenza

Il 19 luglio 2010 prese il via la fase di abbattimento del Palazzetto di Cantù, progettato dallo Studio Gregotti.
Il 21 ottobre 2014, dopo più di quattro anni, il Comune ha risolto il contratto di project financing con la società Turra che fu alla base della demolizione di una struttura che era costata ai cittadini e all’erario ben più degli iniziali 14 miliardi e cento milioni di lire, per quasi metà provenienti dal CONI, e, per l’altra parte, dagli oneri di urbanizzazione di opere commerciali di recente costruzione in città.
Il Partito democratico di Cantù ritiene che, con la rescissione del contratto, si apra una nuova fase in cui  l’amministrazione è chiamata responsabilmente a tutelare in primis gli interessi dei quarantamila canturini e canturine dai rischi di un depauperamento delle risorse pubbliche riversate in quell’operazione inopinatamente interrotta dalla giunta Sala/Cappelletti (Lega Nord e Forza Italia).
Continuiamo a ritenere che esistano precise  responsabilità dell'Amministrazione nella procedura di affidamento della concessione,  sia per l’insostenibilità economica e finanziaria del progetto già risultante dagli atti di gara, sia per gli atti successivi (con particolare riferimento all’affidamento di un nuovo servizio pubblico, quello della piscina, ed alla concessione di contributi a società sportive secondo criteri non corrispondenti a quanto contenuto nel contratto di concessione).
Ora i cittadini, oltre ad aver perso una montagna di soldi che sono finiti in discarica (vecchio palazzetto) e nel progetto faraonico del nuovo palazzetto (naufragato), rischiano di vedersi costretti a rimborsare i finanziamenti ottenuti.
Anche le azioni dell’attuale amministrazione si prestano a diverse critiche e a qualche osservazione. Aver chiesto, non appena risolto il contratto con Turra, otto mesi di pausa di riflessione, prima di assumere ulteriori iniziative, desta la preoccupazione che si possa continuare con una prassi dilatoria. Anche l’ultimo anno, impegnato a coltivare l’ipotesi di una società che subentrasse a Turra, ha visto una serie di rinvii della decisione definitiva che lo scorso ottobre, a termine di legge, risultava inevitabile.
Oggi, a nove mesi dalla prescrizione, chiediamo all’amministrazione di tutelare i cittadini che rappresenta, avviando immediatamente l’esposto relativo alla responsabilità patrimoniale per quanti, quattro anni or sono, decisero per l’abbattimento del palazzetto progettato dallo Studio Gregotti. Ogni giorno perduto è un passo in avanti per una sanatoria generale, che farebbe cadere nel vuoto tanti soldi dei cittadini canturini.

Tuttavia, pur consci che l’amministrazione comunale voglia evitare occasioni e motivi per ulteriori perdite di tempo, dichiariamo che anche il Partito democratico canturino produrrà un esposto presso la Procura della Corte dei Conti della Lombardia, già in fase di redazione, al fine di garantire un vaglio di legalità contabile per una vicenda che conserva aspetti oscuri e un grande vuoto di trasparenza.

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