La posizione del Partito Democratico di Cantù sull’interminabile
vicenda del palazzetto è nota e coerente da sempre, e questo è stato spesso
causa anche di critiche. Riteniamo però che ci siano principi più importanti di
tutto in una comunità, e tra questi rientrano trasparenza e legalità.
Abbiamo espresso i nostri dubbi rilevando in più occasioni
come il comportamento delle amministrazioni che si sono succedute nel governo
della città non sia stato conforme a questi principi, e in ultimo non abbiamo
mancato di criticare le numerose proroghe concesse dal Sindaco Bizzozero.
Difatti a più di un anno dalla scadenza del contratto che
lega il Comune a Turra nulla è cambiato, eppure ci troviamo all’ennesima
proroga della proroga, e ci troviamo nuovamente a sottolineare come questo
atteggiamento sia dannoso per la città: prendere tempo non risolve il problema
della stallo dei lavori e non darà un palazzetto a Cantù.
Ricorderete che nel mese di luglio l’amministrazione decise
di concedere un mese di tempo al commissario incaricato dal Tribunale di
Brescia di gestire la difficile situazione di Turra. Scaduto quel termine in
agosto veniamo a sapere che toccherà aspettare ancora, almeno fino a quando la
giunta ne riparlerà il 10 settembre.
I motivi dell’ulteriore attesa vengono pubblicati dalla
Provincia di giovedì scorso (28 agosto). Dice il Sindaco: “attendiamo che il
nostro legale senta il commissario giudiziale poi, in base ai chiarimenti
ottenuti, la questione tornerà in giunta”.
Non riusciamo a capire come si possa giustificare tale nuova
concessione di tempo se non con una palese necessità di entrambe le parti di
guadagnare tempo.
Pensiamo però che l’immobilismo in questa fase sia solo
un’ulteriore aggravante, e ci chiediamo se non sia il caso di pretendere, come
già fatto, dall’amministrazione un po’ più di concretezza e pragmatismo.
Qualsiasi persona di buon senso avrebbe, in occasione
dell’ultima proroga, concordato che al termine ci si sarebbe incontrati con il
commissario Stefania Olivari, si sarebbe messo a punto un percorso per gestire
la scadenza avendo già chiara la prospettiva in ogni caso.
Non si può certo citare come causa del nuovo ritardo il
periodo di vacanze, che certamente non può valere come “imprevisto”, e se di
imprevisto si è trattato non dimostra altro che superficialità.
Ci chiediamo e chiediamo all’amministrazione di non tergiversare:
di dire alla città qual è esattamente la situazione e come intende muoversi in
base a quanto potrà ragionevolmente succedere.
Non è il caso di valutare la rescissione? Questo passo viene
rimandato da un anno, ma forse è il caso di essere davvero chiari sul punto.
Cosa intende fare Bizzozero? Aspettiamo, ormai non più fiduciosi, risposte.
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