Dopo
una lunga attesa, la Regione Lombardia ha emanato l'avviso "Azioni di Rete
per il Lavoro" che rappresenta
una riproposizione delle reti di partenariato del 2013.
Si
tratta di uno strumento che va considerato come complementare al sistema individuale
della dote regionale e alla
garanzia giovani avviata dal
Governo italiano con fondi europei.
Tale strumento offre
la possibilità di costituire reti di operatori per svolgere programmi di politiche attive sia per lavoratori (cassintegrati,
personale in mobilità, disoccupati) che perdono il lavoro sia in favore di
realtà economiche che intendono assumere.
Il
progetto è attivo sin dal giorno della sua approvazione (9 luglio 2014) ed è finanziato con 3 milioni di euro.
Le
reti regionali quindi possono prendere in carico gruppi di lavoratori da
ricollocare oppure intervenire in caso di crisi aziendali o di filiere produttive
o settoriali in crisi. Possono anche sviluppare politiche attive verso aziende
o distretti che hanno programmi di assunzione per disoccupati, con particolare
riferimento ai settori legati ad Expo 2015.
Di
tali reti di parternariato per la ricolocazione avevamo parlato nel convegno
sul lavoro dello scorso 28 aprile. Avevamo indicato al Comune di Cantù, e all’assessore
Delifinetti e alla dirigente Bernareggi presenti al dibattito, uno strumento
molto interessante per fornire aiuto a quanti perdono il lavoro o sono in
procinto di farlo. Non saranno soluzioni definitive, ma rappresentano
importanti strumenti per dare ossigeno al nostro sistema produttivo. Non abbiamo visto ancora un’attivazione
in argomento.
Nell’ambito
quindi di un ruolo propositivo che vogliamo assumere nelle
poltiche attive per il lavoro (come in ogni altro ambito della vita cittadina),
torniamo a segnalare tali strumenti operativi al nostro Comune, perché si
attivi per la costituzione di un ufficio di promozione nell’uso di tutti gli
strumenti innovativi per il ricollocamento e il collocamento
lavorativo, avviando così una politica attiva per il lavoro.
Noi,
almeno, se governassimo Cantù, faremmo così.
Rispondere
che a questa politica attiva basterà il non ancora definito modello del SIWIC,
il Welfare civico cittadino in attesa di vaglio da parte di Fondazione Cariplo, significherebbe
confondere le politiche attive per il lavoro con l’assistenza a chi ormai in
difficoltà non reversibile: e ciò sarebbe un errore prospettico imperdonabile.
Dote
lavoro, Garanzia Giovani, Azioni Rete per il Lavoro e altri strumenti regionali
similari sono strumenti imprescindibili per una politica costruttiva a favore
del lavoro.
Alleghiamo
il link alla pagina regionale:
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