sabato 2 agosto 2014

Torniamo a proporre al Comune una politica attiva per il lavoro


Dopo una lunga attesa, la Regione Lombardia ha emanato l'avviso "Azioni di Rete per il Lavoro" che rappresenta una riproposizione delle reti di partenariato del 2013.

Si tratta di uno strumento che va considerato come complementare al sistema individuale della dote regionale  e alla garanzia giovani avviata dal Governo italiano con fondi europei.

Tale strumento offre la possibilità di costituire reti di operatori  per svolgere programmi di politiche attive sia per lavoratori (cassintegrati, personale in mobilità, disoccupati) che perdono il lavoro sia in favore di realtà economiche che intendono assumere.

Il progetto è attivo sin dal giorno della sua approvazione (9 luglio 2014) ed è finanziato con 3 milioni di euro.

Le reti regionali quindi possono prendere in carico gruppi di lavoratori da ricollocare oppure intervenire in caso di crisi aziendali o di filiere produttive o settoriali in crisi. Possono anche sviluppare politiche attive verso aziende o distretti che hanno programmi di assunzione per disoccupati, con particolare riferimento ai settori legati ad Expo 2015.

Di tali reti di parternariato per la ricolocazione avevamo parlato nel convegno sul lavoro dello scorso 28 aprile. Avevamo indicato al Comune di Cantù, e all’assessore Delifinetti e alla dirigente Bernareggi presenti al dibattito, uno strumento molto interessante per fornire aiuto a quanti perdono il lavoro o sono in procinto di farlo. Non saranno soluzioni definitive, ma rappresentano importanti strumenti per dare ossigeno al nostro sistema produttivo. Non abbiamo visto ancora un’attivazione in argomento.

Nell’ambito quindi di un ruolo propositivo che vogliamo assumere nelle poltiche attive per il lavoro (come in ogni altro ambito della vita cittadina), torniamo a segnalare tali strumenti operativi al nostro Comune, perché si attivi per la costituzione di un ufficio di promozione nell’uso di tutti gli strumenti innovativi per il ricollocamento e il collocamento lavorativo, avviando così una politica attiva per il lavoro.

Noi, almeno, se governassimo Cantù, faremmo così.

Rispondere che a questa politica attiva basterà il non ancora definito modello del SIWIC, il Welfare civico cittadino in attesa di vaglio da parte di Fondazione Cariplo, significherebbe confondere le politiche attive per il lavoro con l’assistenza a chi ormai in difficoltà non reversibile: e ciò sarebbe un errore prospettico imperdonabile.

Dote lavoro, Garanzia Giovani, Azioni Rete per il Lavoro e altri strumenti regionali similari sono strumenti imprescindibili per una politica costruttiva a favore del lavoro.

 

Alleghiamo il link alla pagina regionale:

Nessun commento: