Quando a segnalazioni
fondate su fatti si risponde con la calunnia, è segno che si è perduto il
senno, e con esso si è smarrito il senso del ruolo fondamentale che i fatti
rivestono nel dibattito pubblico.
Il Partito democratico
di Cantù ha segnalato che il Sindaco cittadino ha ecceduto nell’uso di
strutture comunali, posta elettronica e lavoro dei dipendenti comunali, di
fatto:
- facendo uso di sedi pubbliche, per iniziative elettorali del proprio partito locale, senza che abbia presentato regolare richiesta, senza alcuna autorizzazione né pagando per l’utilizzo delle sale;
- diffondendo comunicati di un probabile candidato per le elezioni provinciali in vista per il prossimo autunno (il sindaco di Fino Mornasco, suo partner politico a quanto pare) facendo uso del lavoro dei dipendenti comunali, delle mail istituzionali del comune, del tempo di lavoro degli uffici.
Alla nostra segnalazione, il sindaco risponde come segue: “Ogni qualvolta
il nostro Comune riceve una mail proveniente da altri comuni o da forze
politiche con esplicita richiesta di girare detta comunicazione a tutti i
nostri consiglieri, di prassi la nostra segreteria adempie alla richiesta. Questo
è stato fatto in più occasioni in passato per iniziative dello stesso PD”.
Quindi, a un fatto certificato e dimostrabile,
segue una allusione non dimostrata e non dimostrabile, poiché MAI il Partito democratico
ha richiesto al Comune di pubblicizzare propri comunicati o inviti a iniziativa
politiche, e men che meno elettorali, per mezzo della posta istituzionale
comunale. Ma intanto, come recita l’antico adagio, la calunnia è un venticello
che può gettare veleno, inquinare il dibattito pubblico, nascondere le responsabilità.
Ebbene, ci ha pensato il consigliere
comunale Antonio Pagani, oggi, tempestivamente, a riportare sul terreno reale
un dibattito che il Sindaco ha provato a
depistare e dissimulare.
In una richiesta d’interpello inviata con posta certificata, il capogruppo PD
Antonio Pagani chiede al Sindaco che fornisca indicazioni su “argomenti, luoghi e date di tali richieste,
come anche di richieste fatte per manifestazioni elettorali oltre che politiche
in genere”, da parte di qualsiasi gruppo politico.
Attendiamo ora una risposta da parte del Sindaco. A seguito di quella
risposta assumeremo le iniziative del caso, poiché la calunnia è quanto di
peggio possa albergare entro una comunità civile, e questo caso evidenzia il grado di “inciviltà” determinatosi
attorno al governo cittadino.
Ecco dove porta il “civismo” di chi
pretende di essere portatore di una superiorità morale, e dimentica il motivo
per cui è stato eletto, ovvero amministrare un Comune, andando alla ricerca di
improbabili promozioni politiche.
Su altri argomenti vorremo interloquire con il Sindaco, come abbiamo più
volte dichiarato: le scuole cittadine, per il finanziamento delle quali abbiamo
dimostrato più volte di voler dare un contributo fattivo, di lavoro, di
palazzetto, di ambiente. Ma con il nostro Sindaco non si riesce ad uscire al di
fuori di un circolo vizioso di inazione, veleni e accuse stereotipate.
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