giovedì 7 agosto 2014

Comune di Cantù. Confusione amministrativa e uso politico dell'amministrazione


Siamo ormai a un uso spregiudicato e indecente della macchina amministrativa da parte della maggioranza che la governa, che non esita ad agire come se il personale comunale, le mail istituzionali, il tempo di lavoro dei dipendenti comunali siano cosa sua, in spregio dei principi costituzionali dell’imparzialità e del buon andamento dell’amministrazione” (articolo 97 Costituzione).

Ora,  scopriamo che, in data 4 agosto, il Comune di Cantù ha messo a gentile disposizione del probabile candidato a presidente della provincia di una sedicente lista civica la sede le strutture comunali, il tempo di lavoro dei dipendenti canturini, la posta istituzionale del Comune, per convocare una assemblea di costituzione della lista “politica” promossa dal Partito di Lavori in corso.

Il firmatario della convocazione è il sindaco di Fino Mornasco, Giuseppe Napoli, e la lettera inviata a tutti gli amministratori dei comuni della nostra provincia è su carta intestata del Comune di Fino Mornasco, ma la mail di invio è quella istituzionale di una dipendente del Comune di Cantù. Quindi i dipendenti del Comune di Cantù sono stati impegnati per svolgere un lavoro politico a servizio del sindaco di Fino Mornasco.

Stupisce la solerzia con cui il personale comunale sia impegnato per iniziative “politiche” che nulla hanno a che fare con il buon andamento della  pubblica amministrazione, anzi prefigurano un uso improprio delle risorse comunali del Comune di Cantù. Soprattutto, sorgono tanti dubbi sulla correttezza di tali comportamenti, che creano un corto circuito tra responsabilità politiche e funzionamento delle strutture amministrative, al punto da non comprendere dove finiscano le prime e inizi il secondo.

Scopriamo, oltretutto, grazie all’impegno del gruppo consigliare del Partito democratico in consiglio comunale, che la precedente riunione convocata dal Sindaco per lanciare il suo progetto politico provinciale, svoltasi lo scorso 26 luglio, è avvenuta senza una regolare prenotazione della sala civica di villa Calvi, e senza che nessuno abbia pagato per il suo affitto (come avviene per ogni iniziativa politica che si organizzi a Cantù). Anche in questo caso, assistiamo a quella pericolosa commistione tra amministrazione e politica, che dovrebbe essere sempre evitata.

Nessun commento: