venerdì 28 febbraio 2014

C’è risposta? Quanto varranno in futuro le azioni canturine di ACSM?


Lo scorso  21 gennaio i consigli di Amministrazione di Acsm-Agam S.p.A. e di AEB S.p.A. (società che controlla il Gruppo Gelsia) hanno deciso di avviare lo studio di un progetto di aggregazione industriale e societaria.

Si tratta di due società complementari, per area geografica di riferimento, e quindi interessate a consolidare e rafforzare la propria dimensione relativa, in vista di evoluzioni sicuramente interessanti, dal loro punto di vista, nel contesto di un mercato dell’energia in fase di grande evoluzione.

Non è un caso infatti che dal comunicato stampa emesso dalle due aziende si possa leggere, in tralice, una possibile evoluzione industriale comune: si accenna infatti a una “ipotesi di aggregazione che consentirebbe di valorizzare le rispettive presenze industriali nei settori dell’Energia e dell’Ambiente, in un’ottica di complessivo rafforzamento competitivo”.

Come leggere tale dichiarazione? È forse iniziato il domino aziendale che potrebbe portare alla nascita di un grande polo dell’energia in Brianza e nella provincia di Como. E per quali finalità?

Tale progetto di aggregazione dovrà ora essere verificato dai soci proprietari delle due aziende, tra cui i comuni della provincia di Como detentori di quote azionarie di ACSM. Tra questi vi è il comune di Cantù, con una quota pari a 0,39% del capitale. Sarebbe possibile conoscere se l’amministrazione cittadina sta vigilando su tale operazione? Essa potrebbe comportare una perdita di valore di tali quote?

Sarebbe interessante conoscere il parere degli amministratori cittadini a riguardo.

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