mercoledì 4 dicembre 2013

Amicus Plato, sed magis amica veritas


Mi è amico Platone, ma mi è più amica la  verità, è una locuzione latina citata da Ammonio, in Vita di Aristotele.

La frase, con il riferimento a Platone, è di Aristotele che si era espresso in maniera analoga nell' Etica nicomachea: «pur essendoci care entrambe le cose, gli amici e la verità, è dovere morale preferire la verità».

A proposito di verità, in un articolo pubblicato sul nostro sito il 27 novembre u.s., intitolato Un consiglio alla Giunta comunale sulla salvaguardia del territorio: rinunci alla propaganda, abbiamo pubblicato un nostro invito sincero alla maggioranza che governa la città di Cantù. Si trattava di una risposta a un comunicato in cui ravvisavamo un costante ricorso alla propaganda, e una scarsa attenzione agli effettivi rilievi da noi sollevati sul PGT cittadino.

Tra tante cose segnalate, scrivevamo anche: “vorremmo rammentare che quando il PGT Sala fu approvato i consiglieri del Partito democratico abbandonarono l’aula (insieme al consigliere leghista Alessandro Brianza), nell’intento di far venir meno il numero legale ed impedire quindi l’adozione del piano. Lavori in Corso, invece, restò in aula. E pur votando contro, garantì il numero legale e la regolarità della votazione finale; se avessero abbandonato anche loro l'aula, il PGT Sala non sarebbe passato e il futuro sarebbe stato ben diverso”.

Rilievi  giusti e veritieri, che ne nascondevano uno errato, fondato su una falsa ricostruzione della verità storica. Abbiamo sbagliato di due numeri. Non quattordici consiglieri sarebbero rimasti, se il gruppo consigliare di Lavori in corso fosse uscito dall’aula al momento di approvare il PGT Sala, ma sedici. Sembra un niente, ma è un tutto.

Non importa che siano veri tutti i dati storici di contorno:
  • il gruppo consigliare del PD abbandonò l’aula “nell’intento di far venir meno il numero legale ed impedire quindi l’adozione del piano”;    
  • il consigliere leghista Alessandro Brianza abbandonò l’aula, per lo stesso obiettivo;
  • il gruppo di LIC restò in aula per votare contro il PGT Sala.

Resta il fatto che la valutazione di valore che abbiamo fatto discendere dalla constatazione storica è sbagliata: il gruppo consigliare di LIC non fu determinante per la conservazione del numero legale, e quindi il piano fu approvato a prescindere dalla presenza o meno del gruppo politico oggi in maggioranza.

Nulla è più importante della verità, e soprattutto della verità storica. Anche quando essa non esclude che un eventuale uscita dall’aula di LIC avrebbe potuto indurre altri consiglieri di maggioranza a seguire la scelta del consigliere leghista Brianza. Per quanto probabile, una tale congettura infatti rientrerebbe tra le ipotesi dell’irreale, e quindi potrebbe bastare agli ingenui, non a chi ha a cuore la verità dei fatti.

E se la verità è da preferire persino al migliore amico, Platone, come sostiene Aristotele nella sua Etica; a maggior ragione la verità deve contare persino più di chi sia tuo avversario, tuo votato oppositore, tuo irrispettoso offensore.

Per questo, noi per primi, e chi scrive queste note sopra tutti, ci assumiamo la piena responsabilità di una raffigurazione storica che si fonda su una falsa ricostruzione di un fatto neppur troppo lontano.

Soltanto riconoscendo tale errore, e riconoscendo le conseguenze, che tuttavia non mutano in alcun tratto la nostra attuale valutazione critica verso la politica urbanistica di questa maggioranza, potremo continuare a svolgere un ruolo di ormai quasi solitaria opposizione a una maggioranza che ha perduto il senso della propria missione, ha dimenticato i principi sui quali è stata eletta,  sta fallendo nel tentativo di voltare pagina rispetto a una ventennale esperienza di governo delle maggioranze Lega/PdL-FI.

La verità quindi prima di tutto. Per poter continuare a richiederla agli altri, per poter insistere nel rivendicarla nel dibattito pubblico. Anche a costo di cospargersi il capo di cenere.

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