venerdì 29 novembre 2013

Pacata risposta a un intervento nervoso dell'assessore cittadino


In risposta a uno sgarbato e nervoso intervento dell'assessore all'Urbanistica del Comune di Cantù, il capogruppo del partito democratico in Consiglio comunale risponde con garbo e serietà, senza offendere sul piano personale, chiarendo ogni aspetto della situazione contestata dall'assessore. I limiti della politica del territorio in città non sono minimamente cambiati, anzi sono accentuati dall'incapacità di dialogo dimostrata dall'Amministrazione cittadina.
 
 
 
Cerco di “ripetere la lezione” all’Assessore Latorraca esimendomi da qualsiasi giudizio sulla persona, a differenza di come lui invece ci ha ultimamente abituato.

1)   Il PD e la sua capacità di governo. Come riportato nei verbali nel Consiglio Comunale, avevo ribadito che la nostra intenzione di procedere nell’iter di approvazione si basava sulle osservazioni che noi stessi avevamo presentato e che contenevano gli elementi che ci avrebbero permesso di apportare tutte le modifiche, avendo noi rilevato direttamente i “difetti” del PGT adottato senza attendere che lo facessero la Provincia e la Regione. Perché avremmo scelto questa opzione? La Legge Regionale prevedeva che i Piani dovessero essere approvati entro il 31 dicembre: calcoli alla mano risultava impossibile rispettare altrimenti i tempi (come poi è stato dimostrato!) a meno di non considerare la possibilità di ottenere una proroga da noi ritenuta prassi di una “vecchia” politica nella quale non ci riconoscevamo.

2)   Il PD e la confusione dei piani. I piani? Perché l’assessore Latorraca non parla invece, come dovrebbe, del Piano e della coerenza fra i vari documenti che lo compongono? Perché è proprio sull’incoerenza tra quanto dichiarato nel Documento di Piano e i successivi Piano dei Servizi e Piano delle Regole che si basano buona parte delle nostre osservazioni.

3)   Il PD che non ha studiato né compreso il Piano. Abbiamo presentato ben 17 osservazioni, che si aggiungono alle dichiarazioni approfondite e articolate che erano state presentate in Commissione Urbanistica prima e in Consiglio Comunale in seguito. Chiediamo all’assessore di recuperare tali documenti (le Osservazioni all’Ufficio di Piano, il documento presentato in Commissione tra i verbali e gli atti della stessa – oltre che dal suo archivio delle e-mail-, la dichiarazione fatta in Consiglio nel Verbale del 29/7/2013), di rileggerseli e di contro-dedurli: d’altronde questo è l’impegno che si è assunto fin dall’inizio e che speriamo non tenti di rimangiarsi come sembra fare con le esternazioni di cui ci ha fatto oggetto ultimamente.

4)   Il PGT e il PRG. I due strumenti urbanistici sono molto diversi tra di loro ed è possibile un confronto solo esaminandoli complessivamente. Il Piano delle Regole è stato pubblicato a metà luglio: un po’ pretenzioso pretendere che in quindici giorni se ne potessero rilevare tutte le contraddizioni e contro-indicazioni rispetto al Documento di Piano che, con un approccio più approfondito, siamo riusciti a cogliere in seguito. E che ci porta oggi ad affermare che il PGT non solo non è innovativo ma peggiorativo.

5)   Il PD ha fatto retromarcia in modo strumentale. Ci siamo astenuti in Consiglio perché, come giustamente riporta l’Assessore Latorraca, avevamo subordinato il nostro voto definitivo ai risultati della successiva fase “partecipativa” ma avevamo contemporaneamente dichiarato che ci riservavamo di approfondire quanto ancora non avevamo potuto fare e che avremmo usato ampiamente lo strumento delle osservazioni per rappresentare le nostre critiche e le nostre richieste. Le osservazioni le abbiamo presentate. Ci aspettiamo risposte puntuali e riteniamo del tutto fuorvianti, per il “bene comune”, commenti generali inutili e inconcludenti.

6)   Le scuse. L’assessore Latorraca non era presente alla Conferenza dei Capigruppo e quindi gli è sfuggito che io, al termine della riunione, avvicinandomi al consigliere Tagliabue e rivolgendomi agli altri presenti gli porsi le mie scuse. E l’assessore non sa neppure che il giorno successivo ho inviato personalmente un’e-mail al consigliere Tagliabue rinnovandogliele. Ma l’assessore Latorraca non sa nemmeno perché io usai il termine “asini”: fu in risposta ad una provocatoria affermazione del consigliere che banalizzava e ridicolizzava una osservazione (è già la seconda volta che ne parlate …) circa la mancata considerazione, nel conteggio degli abitanti a fine piano, delle case sfitte. Rifaccio ancora la domanda: quante sono assessore?

Per rimarcare la gravità che per la seconda volta (in realtà, ufficialmente, era la terza!) era sfuggita usai quel termine, che mi sembrava il più appropriato, nel gergo comune, per chi non riesce (o non vuole?) capire. Siccome però le parole valgono per come vengono percepite mi determinai a chiedere scusa. A parti rovesciate non mi sembra che ci si comporti allo stesso modo.


Ecco il post dell'assessore all’Urbanistica:
 

Spesso, in Consiglio, Antonio Pagani ha affermato che il PD canturino era pronto a governare. Sembrava  conoscessero ogni ambito dell'amministrazione. Insomma, in ogni occasione,  una portentosa lezione dalla quale trarre insegnamenti. Devo dire, invece, che di urbanistica masticano davvero poco. Confondono i piani e dimostrano, al contrario, che la lezione non la sanno. Non sanno leggere il documento di piano e non conoscono la disciplina urbanistica. La dimostrazione sta nelle loro affermazioni destrutturate. Confermano (come avrebbero potuto smentirlo!) di aver sostenuto l'approvazione del PGT revocato, asserendo che con le osservazioni lo avrebbero cambiato! Come pensare che uno strumento urbanistico possa essere modificato nell'impianto, semplicemente accogliendo osservazioni di cui, peraltro, non conoscevano neppure il contenuto. Ma la misura non è colma: addirittura arrivano ad affermare che il PGT adottato sarebbe peggiore dello strumento precedente. Probabilmente non lo conoscono e non lo hanno studiato, né compreso. Ad onore del vero, anche sul punto il PD ha innestato la marcia indietro: in Consiglio, all'atto dell'adozione, mi risulta che quella minoranza si sia astenuta. Perché non ha votato contro? Le risposte sono due, tra loro alternative, ma comunque eloquenti: 1) ritenevano che il piano fosse perfettibile ed attendevano la fase partecipativa; 2) non lo avevano studiato e non sapevano la lezione. Come è facile comprendere questi contorcimenti nascondono due possibili verità: nel primo caso hanno cambiato idea strumentalmente (e dunque al PD non interessa il bene comune); nel secondo caso erano impreparati (dopo una serie numerosa di commissioni urbanistiche dedicate al tema e dopo la VAS). Comunque la si giri questa è l'immagine del partito che si riprometteva di amministrare Cantù. Un ultimo inciso sulla pretesa arroganza. Dopo quell'epiteto ingiurioso  scagliato gratuitamente contro il Consigliere Tagliabue (che si commenta da solo e per il quale Antonio Pagani ancora non ha formulato le scuse dovute) si deve anche subire un'accusa gratuita da parte di una forza politica che mostra, ora, il suo vero volto. Chi si dimostra davvero arrogante, oltre che saccente?

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