Con sorpresa
leggiamo sulle pagine della Provincia di Como del 16 Novembre che la Lega Nord
raccoglierà alcune firme per chiedere una revisione/abrogazione della politica
dei parcheggi inaugurata prima dell'estate dal comune di Cantù.
Siamo
sorpresi di venire a conoscenza di questa iniziativa ritardataria e, sembra,
inconsapevole di tutto ciò che si è detto e fatto in questi mesi dai cittadini
del centro, dai commercianti, dai Giovani Democratici e dal PD canturino.
Per gli
sbadati leghisti ecco una cronaca di ciò che è accaduto in città in questi
ultimi tempi. Lo scorso luglio, con una raccolta firme dei cittadini del centro
(80 firme), abbiamo convocato un'assemblea pubblica tenutasi il 27 settembre
nella quale i cittadini si sono confrontati direttamente con il Comune. In
seguito vi è stata la raccolta delle firme dei commercianti di via Matteotti
(altre 90 firme) e l'elaborazione di proposte comuni che sono state portate a
colloquio con l'assessore Roberta Molteni che ha garantito un'analisi attenta
delle richieste.
La scorsa
settimana un’iniziativa riguardante il centro, organizzata dal Pd con
l'assessore Franco D'Alfonso, responsabile del commercio, marketing
territoriale e attività produttive del Comune di Milano.
Infine la
ripetuta comunicazione pubblica del lavoro svolto da tutti questi soggetti per
arrivare ad un rapporto più equo tra casse comunali e quelle del singolo
cittadino.
In tutte
queste innumerevoli occasioni, dove erano?
Comprendiamo
il loro imbarazzo nel criticare politiche che loro stessi hanno portato avanti
per vent'anni, ma crediamo che l'opposizione non possa vivere di spot
pubblicitari (decisamente tardivi) ma che debba essere attenta quanto
costruttiva.
Al contrario,
diverse delle nostre richieste rivolte all'assessore Molteni sono state
accolte. Certo, se avessimo governato noi la Città ci saremmo mossi in modo del
tutto diverso. Ma di fronte alla ricerca di una perfezione irraggiungibile, a
volte è preferibile un miglioramento dell'attuale condizione.
L’accordo
raggiunto riguarda i seguenti punti.
1) Una
tariffa unica di 1€ per le tre balze di via Murazzo, Piazzale Cervi e Via
Unione.
Riteniamo
questa la soluzione più ottimale sia per i commercianti e i cittadini sia per
l'amministrazione
locale.
Infatti, ad
oggi, il primo piano dei tre livelli di Via Murazzo, quello a pagamento, rimane
totalmente
vuoto mentre
tutti occupati sono i posti gratis. Infatti dal primo mattino i posti gratuiti
si riempiono
velocemente,
diminuendo drasticamente l'opportunità di parcheggiare in quella zona della
città anche solo a metà mattinata.
Si paga 1€
all'ora ed un qualsiasi lavoratore che non desidera lasciare l'automobile
davanti alla Scuola Media Tibaldi o ancora più lontano, dovrebbe pagare
giornalmente 8€.
Con la tariffa
unica di 1€ invece, si dà molto più spazio e garanzie a tutti i cittadini e al
comune.
Lo stesso
ragionamento vale per le due altre due zone segnalate.
2) Una
tariffa unica di 1€ invece di 1,50€ per il Parcheggio Via Caduti di Nassirya
(Ospedale di Cantù).
Si è ottenuto
a nostro dire, uno sconto notevole per il parcheggio di quell'area che agevola tutta
la cittadinanza.
E' evidente
che il passaggio dalla gratuità al pagamento non può che lasciarci interdetti e
forse come gruppo avremmo attuato politiche “a monte” ben diverse, ma in un
periodo di austerità simile in cui era necessario porre una tariffa regolata
alla zona, crediamo di aver ottenuto una soluzione quantomeno rispettabile del
problema.
In
Conclusione, in questa esperienza abbiamo visto all’opera quattro realtà
diverse: partito politico, commercianti, amministrazione cittadina e cittadini
comuni, collaborare per un unico obbiettivo, quello della soluzione più giusta
per un tema così particolare come quello dei parcheggi.
Il fatto di
esser giunti alla soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti ci fa sperare in
un futuro in cui non ci si curi soltanto della propria casa, se non quando il
problema si presenta alla porta, ma del bene della propria città. Un futuro in
cui si abbandoni il cinismo che vuole il cittadino impotente e inerte ad ogni scelta
pubblica, a favore di una partecipazione attiva, che renda migliore il futuro
di Cantù e delle generazioni a venire.
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