mercoledì 13 novembre 2013

Non serve urlare "Basta cemento". Serve coerenza


Vi è un motivo per cui movimenti  politici canturini tanto diversi, come la Lega Nord e Lavori in corso, abbiano subito una parallela deriva in materia urbanistica?

Entrambi giuravano una rinuncia alla spinta edificatoria: la Lega sosteneva in un suo manifesto “Basta cemento sulla terra dei nostri padri”; la coalizione civica Lavori in corso si accontentava di espressioni meno poetiche, ma altrettanto chiare come “Stop al cemento!” E però, preso il potere, hanno entrambi contraddetto l’ispirazione originaria.

Sarà la concretezza dell’agire politico, o sarà l’opportunismo; saranno i mutamenti dell’agire sociale o saranno le pressioni degl’interessi  immobiliari, fatto sta che, volendo dimostrare di misurarsi con il mondo, sono incorsi negli errori  che intendevano  governare.

I cittadini faranno presto esperienza di un disegno urbanistico e ambientale confuso, inadeguato e velleitario allo stesso tempo (e quindi pericoloso).

Certo è che, di fronte a critiche sollevate da ben 350 canturini e/o loro associazioni esponenziali, in questo momento al responsabile dell’urbanistica cittadina non resta che sollevare argomenti polemici del tutto fuorvianti.

L’assessore Latorraca ha tutta la convenienza a non entrare nel merito dei rilievi concreti (che avremo modo di presentare, uno per uno) procedendo nel solito processo alle intenzioni altrui. All’assessore, che accusa il Partito democratico per aver espresso pubblicamente le proprie valutazioni critiche, non resta che questa via, infatti, volendo forse evitare di entrare nel merito delle singole osservazioni segnalate. Ma confidiamo che prima o poi tali osservazioni dovrà leggerle…

Tra tutti, il più risibile dei suoi rilievi consiste nell’imputare al Partito democratico quanto avrebbe desiderato accadesse lo scorso anno, quando la maggioranza decise di revocare il Piano della Giunta Sala. (Scrive L’assessore: “Dimentica, Antonio Pagani che, in Commissione Urbanistica, il suo partito ed egli stesso, in Consiglio Comunale, affermarono che avrebbero preferito approvare … il PGT della passata maggioranza! Ed allora come si può chiedere il confronto con il PRG vigente se addirittura il PD intendeva portare a compimento uno strumento che prevedeva un consumo di suolo di 170.000 metri quadrati?”).

Qui, l’operazione retorica di Latorraca mostra tutta la sua debolezza. Non si costruisce una tesi del genere su una valutazione di comodo delle altrui intenzioni, ma su fatti circostanziati e concreti. E all’assessore mancano i fatti.

Il Partito democratico chiede infatti nel 2012 di procedere nella fase di approvazione del PGT Sala, certo; ma chiede di farlo accogliendo le osservazioni che i cittadini, lo stesso Pd, la Provincia di Como hanno avanzato. Il che porterebbe alla definizione di un piano urbanistico certamente novellato rispetto al pesante carico previsto dal piano Sala originario. (Questo fatto l’assessore dimentica di rammentare).

La Giunta e la maggioranza si orientano invece su un’altra via: revoca del PGT Sala e nuovo iter per il PGT. Questo sì è un fatto, che può essere valutato concretamente. La scelta di revocare quel  piano ha avuto la  conseguenza  di far perdere ai canturini un anno e più di tempo; il che, nelle condizioni di crisi in atto, rappresenta un’opzione sconsiderata e irresponsabile.

Rammentiamo che una volta revocato il PGT, la Giunta Bizzozero realizzò un timing che addirittura vantava l’ approvazione del piano entro lo scorso dicembre! Abbiamo visto come è andata.

Ora, anziché procedere con le polemiche suggeriamo all’assessore di attenersi alla propria funzione di responsabile di un importante ruolo programmatorio, chiamato a grande impegno  in fase di controdeduzioni alle osservazioni.

Resti al tema e risponda nel merito su quanto abbiamo sollevato: sul De Amicis, le cascine, il peso insediativo del PGT, la contraddizione tra il consumo di suolo pubblicizzato e la reale edificabilità concessa, l’assenza d’interventi programmatori di varia natura, persino sulla segnalazione di errori e incongruenze formali del piano.

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