mercoledì 24 luglio 2013

Le scoperte trasportistiche del Sindaco di Cantù

Ieri il sindaco di Cantù si è proposto in una più che condivisibile descovery: ha preso atto che in provincia di Como esiste una società denominata CPT, che esiste solo in quanto cassaforte dei comuni che l'hanno costituita, tanti anni fa, per gestire il trasporto pubblico, e che la fantasia di amministratori del passato ha trasformato né più e né meno che in una società finanziaria, con l'unica funzione di gestire la funicolare Como-Brunate.


Che cosa sia la CPT ciascuno potrà leggerlo al seguente link, che ne descrive la storia:
http://www.funicolarecomo.it/cpt_testo.htm

Ora, resta il fatto che tale società, come tante società ai nostri tempi, sta accumulando delle perdite e quindi risulti più evidente quanto sin dal 1996 era palese a tutti quanti avessero voluto comprendere qualcosa nel campo dei trasporti: la CPT doveva sin da allora essere chiusa e ricondotta all'unica società di trasporti della provincia di Como, la SPT.
Invece non se ne fece nulla, e anche per colpa del Comune di Cantù, nel quale governava la Lega, e  nel quale l'attuale sindaco aveva un ruolo di opposizione.
Nessuno seguì le richieste che provenivano dal suo presidente, Nicolini, che si muovevano in quella direzione. Perché i canturini si opposero? Semplice.
La società CPT esiste non solo per gestire la funicolare di Brunate, ma soprattutto perché detiene una quota azionaria della società dei trasporti provinciale, la SPT. Il Comune di Como detiene l'altra quota importante, la terza quota è nelle mani della Provincia.
Tra i comuni comproprietari di CPT, il Comune di Cantù ha la quota più importante. Quindi nessuno può fare nulla della CPT senza che Cantù lo voglia. Che ci si accorga quindi solo oggi che la CPT esista è quantomeno preoccupante.
Quando il centrosinistra propose (eravamo a fine anni Novanta) di sciogliere le quote di CPT entro la più grande SPT, il Comune di Cantù si oppose perché a questo modo il proprio ruolo di influenza e persino le proprie quote societarie si sarebbero diluite nei confronti del peso societario del Comune di Como. Insomma, vicende di campanile resero impossibile un disegno che era allora ispirato dai segretari dei partiti politici dei Popolari e del PDS, Santangelo e Giudice. Altro che insensibilità dei partiti. Certo, il ventennio di dominio e di dualismo FI/PLD - Lega ha reso impossibile ogni disegno di semplificazione. Quel dualismo si proponeva, geograficamente, anche nel dualismo Como - Cantù.
Ma oggi le cose sono profondamente cambiate. Como è amministrata dal Partito democratico, Cantù dalla coalizione civica di Bizzozero. Sono convinto che se si volesse, se Cantù avesse davvero intenzione di semplificare il modello istituzionale delle società destinate al servizio dei trasporti, ci sarebbero le condizioni per un'abolizione di tante società inutili.
Tuttavia sarebbe indispensabile che il Comune di Cantù si misurasse veramente, nei fatti, con Como, per sviluppare una drastica operazione di semplificazione che riduca tutte le società deputate al servizio di trasporto all'unica SPT. Altro che svendita di un patrimonio che appartiene ai canturini! Si tratta semmai di valorizzare quel patrimonio, rendendolo redditizio. E tale obiettivo lo si potrebbe ottenere attraverso l'incorporazione del CPT entro la società SPT.
Altri illusori disegni, magari la svendita di quanto appartiene ai canturini, per quanto in quota parte, sono destinati a restare materia di sterili polemiche, magari utili per la costruzione di un facile consenso, ma del tutto sterili sul piano concreto.

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