martedì 14 maggio 2013

La Lega perde pezzi, il PDL è sparito dal Consiglio comunale. Il terremoto a Cantù continua

Lo dicemmo, per voce dell'allora coordinatore cittadino del Pd di Cantù, Gigi Tagliabue, e lo ripetiamo ora. Cantù cambia, anche per merito del Partito democratico, che contribuì, con un gesto del tutto gratuito, indicando il voto al ballottaggio dello scorso 24 maggio 2012, in favore del Sindaco Claudio Bizzozero e della sua coalizione civica.
Da quel giorno, pur tra alti e bassi, la vita pubblica cittadina ha conosciuto una rivoluzione, quella sì vera, culturale prima ancora che amministrativa.

Ieri sera, nel Consiglio comunale cittadino, lo storico consigliere comunale leghista Giorgio Masocco ha definitivamente abbandonato la Lega Nord, chiedendo di entrare a far parte della maggioranza amministrativa. Un nome simbolo lascia il partito che per venti anni ha amministrato la città di Cantù. Un gesto simbolico, che il consigliere di minoranza ha così motivato: "mi ritrovo, purtroppo, [...] orfano di un ideale, e succube di mister B., ovvero burattino di un partito, il PDL, affarista e quanto altro di ignobile di questo mondo".

Non dimentichiamo, in aggiunta a questo, che anche il PDL è di fatto scomparso dai banchi del Consiglio, e così le due forze politiche che portarono la responsabilità di un ventennio di amministrazione, risultano marginalizzate nella vita politica cittadina.

A dire il vero, Masocco invita anche i consiglieri comunali del Partito democratico a compiere il medesimo atto, ma si tratta di un'ingenuità, che da subito, e tempestivamente il capogruppo del Pd in Consiglio, Antonio Pagani, ha smascherato, con una propria dichiarazione, che voglio riportare per intero: "Ieri sera in Consiglio Comunale ho avuto modo di esprimere a Giorgio Masocco tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza. E non perché si è differenziato dal resto del gruppo della Lega quanto perché penso di comprendere cosa si scatena nella testa e nel cuore di un militante appassionato e di lungo corso quando scopre davanti a sé un muro, che gli impedisce visuale e prospettiva, e ritiene ciò sia opera dei compagni di viaggio dai quali, normalmente, ci si aspetta solidarietà, aiuto e complicità.
Non è questo però il mio stato d'animo e, nonostante sia stato invitato da Giorgio Masocco ad affiancarmi a lui, continuo trovare nei "miei" compagni di viaggio la medesima comunanza di idee, di visioni e di prospettive nonostante il difficile momento "inaspettato" che stiamo vivendo.
Anche la denuncia fatta da Giorgio Masocco verso l'operato del Consigliere e Onorevole Nicola Molteni non trova analogia nel rapporto istituzionale e amichevole che intrattengo con i miei referenti ai livelli istituzionali superiori (Luca Gaffuri in Regione, Chiara Braga e Mauro Guerra in Parlamento) dai quali ricevo apprezzato supporto.
Con la serenità che mi deriva da questa situazione continuerò, con impegno e orgoglio, a lavorare per la mia città, proponendo o criticando, nello stesso gruppo consiliare che abbiamo costituito nel corso della prima seduta del Consiglio Comunale".


Alla dichiarazione di Antonio Pagani, voglio aggiungere una minima ma decisiva differenza tra il percorso politico del Partito democratico e la personale traiettoria del consigliere Masocco: a differenza di quanto egli fece lo scorso anno, raccogliendo i voti per il candidato sindaco alternativo, il Pd invitò a votare e sostenne concretamente l'attuale sindaco Claudio Bizzozero.
Una distinzione non secondaria, almeno in politica.

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