Il
Partito democratico di Cantù, riunito nell'assemblea pubblica di lunedì 11 marzo, intende rivolgere un ringraziamento ai 4931
elettori che nelle scorse elezioni hanno voluto manifestare il consenso alle
nostre proposte. Con quel voto i canturini hanno confermato il Partito
democratico come il più votato nella nostra città, riconoscendo nei fatti una
non scontata approvazione del progetto e dell’azione politica del partito
nazionale. Tale risultato non era scontato, tantopiù se ritorniamo al recente voto
amministrativo (di soli dieci mesi or sono) nel quale al Partito democratico
spettò un risultato ben diverso (1.816
voti). Siamo consci che nel voto amministrativo è presente la colazione civica
di Lavori in corso, che attualmente amministra il Comune; ma non era per nulla
pacifico che sul progetto politico del nostro partito confluisse un consenso
tanto vasto, ancor più per la presenza in queste elezioni della lista M5S e per
il fatto che l’intera fase preelettorale si è svolta all’insegna della critica
dei partiti politici.
Quindi
noi stimiamo che i canturini, conferendo il proprio voto al Partito democratico
in misura inusitata, abbiano voluto premiare una proposta politica, certo, e
allo stesso tempo una garanzia di governabilità. E tuttavia tale secondo
obiettivo, nonostante l’esito elettorale cittadino, è stato del tutto mancato a
livello nazionale. Da tale punto di vista, quindi, il nostro obiettivo è venuto
meno, e di conseguenza dobbiamo riconoscere che tali elezioni si concludono con
una sconfitta politica: possiamo desumerlo tanto dalla sconfitta elettorale del
centrosinistra in Lombardia, quanto dall’esito difficile e incerto delle
elezioni in ambito nazionale. Restituire il governo regionale all’asse politico
Lega Nord – PDL, sebbene le stesse elezioni anticipate fossero state
determinate da una rottura tra gli stessi partiti politici, rappresenta per il
centrosinistra l’ennesima occasione perduta. Pensiamo che per tale esito
regionale non sia esente da responsabilità il Partito democratico regionale,
che si è apprestato al voto anticipato senza minimamente procedere a una
ridefinizione dei vertici e delle politiche
organizzative, immutate dai tempi del modello Penati e della sua
presenza politica. Pensiamo che non sarà possibile, in futuro, alcuna nostra affermazione
politica in Lombardia, se prima non si proceda a una seria rimeditazione della
politica democratica in regione.
Anche
in ambito nazionale, dove pure è diverso l’esito numerico del voto raccolto dal
Partito democratico, le difficoltà emerse dal voto ci consegniao un nuovo
rischio per gli equilibri finanziari, istituzionali, politici del Paese. Per di
più, l’impossibilità di procedere a un assetto di governo stabile ci conferma
che il progetto politico intessuto in mesi di lavoro, dal sostegno al governo
Monti, alle elezioni primarie, alla formazione della coalizione elettorale, ha
subito una secca smentita, è stato sconfitto.
Quanti
oggi beneficiano di tale empasse politica ed istituzionale sono coloro che, più
di altri, hanno dimostrato il minimo di senso della responsabilità
istituzionale, Movimento 5S e partito di Berlusconi.
Ora,
si tratta di compiere con senso di serietà e spirito di servizio ogni atto che
possa garantire tenuta istituzionale e politico-finanziaria al nostro Paese.
Sosteniamo tutti, con speranza e fiducia, lo sforzo politico intrapreso dal
segretario politico del partito, Pierluigi Bersani. Troppe coincidenze
istituzionali, troppi condizionamenti politici mettono tuttavia a rischio tale sforzo . Occorre quindi
avere la consapevolezza che, di fronte a un fallimento nella nascita di un
governo Bersani, non potremo far mancare con senso di responsabilità una seria
alternativa politica, che ci porti fino alle prossime imminenti elezioni
politiche… E tuttavia, per quanto
riguarda il nostro Partito, ci sembra addirittura necessario esprimere il
parere degli iscritti o dei simpatizzanti del partito canturino riuniti in
assemblea. Ci sembra anzitutto
indispensabile convocare un nuovo congresso, tanto a livello regionale
che nazionale. Occorre procedere a un profondo ripensamento dei gruppi
dirigenti, non dimostratisi all’altezza in questo frangente storico.
All’interno di un serio dibattito congressuale è fondamentale che emergano seri
obiettivi politici e programmatici, incardinati sulla cultura politica del
riformismo italiano, sull’Europa, sul valore delle responsabilità nazionali di
un partito come il nostro: in Italia come nella Regione Lombardia. Si deve
oltretutto ripensare profondamente l’intera questione legata ai rimborsi
elettorali, al finanziamento dell’attività politica, al più generale tema dei
costi dell’amministrazione pubblica. L’attuale posizionamento del partito, pur
valido in linea di principio (la politica non può tornare a essere una faccenda
dei soli ricchi) è risultato come l’arroccamento di una casta politica e
pertanto è stato punito dagli elettori.
Ora
abbiamo davanti a noi una serie impressionante di scadenze delicate: anzitutto,
lo ribadiamo, sosteniamo l‘iniziativa del segretario del partito Pieluligi Bersani volta a
dare un governo al nostro Paese; e tuttavia siamo consapevoli che, comunque
essa dovesse andare, le elezioni saranno l’orizzonte (più o meno) prossimo della
vita istituzionale italiana. Ad esse invitiamo tutto il partito, i militanti, i
simpatizzzanti, l’intera coalizione del centrosinsiira a prepararsi, vigilando sulla tenuta
organizzativa e politica della nostra coalizione, che resta indiscutibilmente
una risorsa per la democrazia dell’Italia.
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