giovedì 3 gennaio 2013

Liquefazione del centro destra comasco: un fenomeno preoccupante, di cui farsi carico

Prima a Cantù, con l'abbandono dei due consiglieri eletti nelle file del PDL, poi a Como, con l'uscita della candidata sindaco Laura Bordoli dal PDL, si accelera in provincia di Como il fenomeno della liquefazione di una forza politica che ebbe un tempo grandi ambizioni di governo, e oggi risulta fragile e invisibile.

La caduta del PDL apre nella società comasca un profondo problema di rappresentanza, che va al di là della semplice geometria politica sviluppata sull'asse destra/sinistra. Si tratta di fornire una risposta di governo a quanti in un passato non troppo lontano ebbero a concedere fiducia a un partito politico che prometteva libertà e sviluppo; che si faceva garante dell'unità nazionale, e che accettava la collocazione europea del nostro paese.

La caduta di quella forza politica non può essere risolta, automaticamente, con la naturale collocazione a destra dei suoi elettori. Non alla collocazione ideologica di quell'elettorato, ma a una responsabile risposta a istanze liberali, europee e unitarie occorre oggi pensare.

Immaginare che un semplice appello contro l'Europa, contro l'euro, contro l'Italia porti gli elettori smarriti della destra comasca a votare per la Lega nord, sarebbe davvero fantasia politica. Allo stesso modo, ipotizzare che sia sufficiente ricomporre un contenitore che ideologicamente guardi alla vecchia eredità post fascista, sarebbe altra illusione poco concretizzabile.

Sono convinto che quell'elettorato sia oggi interessato a una proposta di governo, che possa provenire anche dall'altro campo politico, poco importa: una proposta di governo che protegga i redditi bassi e medio-bassi, che conservi i margini di competitività del sistema produttivo italiano, che rafforzi la tenuta istituzionale italiana sulla base di un patto di convinvenza tra le varie parti del Paese.

Il soggetto che potrebbe promuovere questo nuovo patto, anche nel nostro comune, può essere un centrosinistra che si collochi in una dimensione post ideologica, programmatica; un centrosinistra che si proponga per serietà e coerenza come infrastruttura di governo di un complesso e vasto Paese, quale è l'Italia, e che garantisca la proiezione della sua comunità in questo Paese e anche in Europa.

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