giovedì 24 gennaio 2013

Cittadinanza ai bimbi degli immigrati: una proposta che condividiamo

Di fronte alla decisione del Sindaco di Cantù di assegnare la cittadinanza (per quanto anche simbolica) a più di 700 bambini e ragazzi inferiori ai 18 anni, figli di immigrati ma di fatto nati e cresciuti in Italia, vogliamo esprimere la nostra piena soddisfazione e anche un incoraggiamento a dare seguito, con altri atti amminsitrativi, se possibile più incisivi, a un tale orientamento.

Immaginiamo che seguiranno a tale proposta molte riserve, quando non critiche aspre. La più grave e insidiosa di esse sarà senza dubbio quella che tende a sminuire la portata di tale scelta; sarà la tesi di chi vorrà contrapporre al realismo politico (ma sarebbe meglio chiamarlo cinismo) della vita quotidiana la natura “utopica” della proposta di Claudio Bizzozero. Sarebbe il peggior servizio dato alla verità in questo nostro momento storico: la rappresentazione caricaturale di una politica che getta il cuore oltre l’ostacolo ma poi non ha gli strumenti per concretizzarla.

Invece, convintamente, come Partito democratico abbiamo da tempo individuato nello jus soli una scelta irreversibile; il segretario Pierluigi Bersani ha collocato tale scelta tra le prime decisioni del suo governo prossimo venturo. Siamo altrettanto convinti che, nel nostro contesto storico, l’unico vero realismo sia quello indicato nella decisione del Sindaco di Cantù: il quale, al di là di sbavature regolamentari e di metodo, lancia l’idea che solo in un riconoscimento dei diritti risiede la rivendicazione di corrispondenti responsabilità o doveri; che solo in un processo inclusivo vero possono trovare realizzazione politiche di sicurezza e di sviluppo anche economico, oltre che civile, per la nostra comunità.

Filippo Di Gregorio
Segretario cittadino

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